"Sciagurato l’aumento dei prezzi del carburante"

Segnali preoccupanti per il presidente Dona: ci sarà un ulteriore rialzo sia diretto che indiretto

Migration

La stangata dell’inflazione che galoppa in tutta Italia, in Lombardia raddoppia. È questione di matematica. "I lombardi mediamente hanno un reddito più alto, ma pure il costo della vita è molto superiore che altrove – spiega Massimo Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori ed esperto dei diritti dei consumatori –. Significa che, a fronte di un’inflazione in percentuale leggermente minore rispetto a quella registrata in altre regioni, hanno comunque subito dei rincari maggiori, come dimostrano i dati. L’aumento dei prezzi quindi pesa e si fa sentire molto di più".

Oltre all’inflazione c’è poi l’aumento dei tassi di interesse e quindi dei mutui, un’ulteriore mazzata sul bilancio familiare dei lombardi.

E per il futuro? "È difficile azzardare previsioni, ci sono segnali contrastanti – non si sbilancia troppo il presidente dell’Unione nazionale consumatori –. Di certo la scelta di aumentare i prezzi del carburante è una decisione sciagurata, perché porta ad un ulteriore aumento dell’inflazione, sia direttamente, sia indirettamente. I carburanti rientrano infatti nel paniere dell’Istat. L’aumento dei prezzi dei carburanti si ripercuoterà inoltre sui costi di trasporto e quindi sul prezzo finale dei prodotti a carico dei consumatori, che alla fine sono sempre quelli che pagano di più, perché, magari più diluiti nel tempo, gli aumenti dei costi a carico delle imprese tanto alla fine traslano sulle famiglie. Di contro il prezzo del gas è in riduzione e questo dovrebbe favorire tutti".

Attenzione però: dal 5 febbraio dovrebbe scattare l’embargo pure su altri prodotti petroliferi russi, che potrebbero provocare un’ulteriore chiusura dei rubinetti dei metanodotti e quindi variazioni nei prezzi.

D.D.S.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro