Schiaccianoci e omaggi alle stelle Brilla già la stagione del balletto

“Giselle“ da sabato alla Scala. Nel 2022-2023, protagonista Jacopo Tissi. E tornerà il Gala Carla Fracci

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“Giselle”, eterna storia d’amore fin oltre la morte, è di nuovo felicemente in scena alla Scala dal 9 al 16 luglio, con tutti i ballerini della compagnia, amatissimi dal pubblico, nella classica ripresa di Yvette Chauviré, la più grande e pura interprete francese del ruolo del titolo, dall’originale di Coralli-Perrot, grande successo datato 1841, con le scene paesane e boschive di Aleksander Benois, un nome e una famiglia che contano nella storia della danza. L’orchestra restituirà la romantica partitura di Adam sotto la bacchetta di Valery Ovsianikov, diplomato al Conservatorio dell’allora Leningrado, già direttore musicale dell’Accademia Vaganova. Dal Marinsky al mondo, ha esperienza di musica per la danza ai massimi livelli. Un profumo di Russia aleggia anche nel piglio dell’artista ospite il 12 e 15, in coppia con Nicoletta Manni, l’italiano Jacopo Tissi, pavese, classe 1995, nato alla Scala e cresciuto al Bolshoi di Mosca fino al rango di étoile sotto l’ala di Makhar Vaziev, già direttore del ballo a Milano. Tissi ha dovuto, a causa della guerra e delle indicazioni della Farnesina, abbandonare maestri e compagni in Russia per rientrare in Occidente. Si è detto scioccato dallo scoppio del conflitto e ha riaffermato il suo amore per la pace, dichiarando che "per un artista è fondamentale uno stato emotivo interiore che gli permetta di esprimersi sul palco, di trasmettere emozioni e di fare arte". Ovvio che ora Tissi attiri l’attenzione nella nuova posizione di primo ballerino-guest alla Scala, ben presente nella programmazione 2022-2023 annunciata dal Maestro Manuel Legris.

Il balletto è oggi un vanto per il teatro e il programma della casa è ricco e variato a partire dallo “Schiaccianoci” di Nureyev di scena per le feste natalizie, proprio con Tissi (31 dicembre, 4,7 gennaio). Approderà finalmente al Piermarini in febbraio la serata di balletto contemporaneo a firma di David Dawson, con “Anima Animus” su musica scritta da Ezio Bosso, di Nacho Duato con “Remanso”, di Philippe Kratz (coreo-danzatore di Aterballetto) con la novità “Solitude Sometimes”, di Jiri Kylián con il capolavoro “Bella Figura” su musica barocca. Guest star Roberto Bolle. A marzo “Le Corsaire” a cura di Legris, deliziosamente esotico e virtuosistico. Maggio sarà il mese di William Forsythe, genio del balletto postclassico, con un dittico della serie “The Barre Project” su musica di James Blake, “Blake Works I”, nato per l’Opéra de Paris nel 2016, e “Black Works V” in prima assoluta, il che porterà ai danzatori il dono del lavoro con un autore chiamato a creare su misura nella fucina della sala ballo.

Il 7 giugno tornerà, per la seconda volta, il Gala Carla Fracci, mentre dal 24 ai primi di luglio ci saranno le recite del “Romeo e Giulietta” di Kenneth MacMillan, ancora con Tissi. Nel trentennale dalla scomparsa di Rudolf Nureyev, la Scala riprenderà il suo “Lago dei cigni” da metà settembre sempre con Tissi il 15, 19 e 23. A novembre protagonista sarà John Neumeier (Milwaukee, 1939), americano di base ad Amburgo dal 1973.

Dal 5 al 25 novembre suo il trittico “Aspects of Nijinsky”, dedicato di Divo leggendario dei Ballets Russes di Diaghilev, di cui il coreografo è appassionato cultore e collezionista. Versioni alternative di brani epocali dei primi ‘900: “Petrouska”,”Après Midi d’un Faune” e “Pavillon d’Armide”; étoile Roberto Bolle. Intanto c’è stato il concorso per ballerinei, che ha promosso Alice Mariani, formata a Milano, già étoile a Dresda, al posto di prima ballerina.

Elisa Guzzo Vaccarino

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