
Scatta il parcheggio a pagamento Dipendenti sul piede di guerra
di Alessandra Zanardi
"Dover versare un obolo per andare a lavorare. Assurdo". Scatta la protesta dei dipendenti dell’ospedale di San Donato, che ieri dalle 7.30 alle 11 hanno manifestato contro la decisione dell’azienda di rendere a pagamento il parcheggio accanto al nosocomio, in piazza Malàn. Un provvedimento che scatterà da domani, quando tutti coloro che accederanno al posteggio, lavoratori compresi, dovranno mettere mano al portafoglio. Per i dipendenti si parla di un abbonamento mensile da 24 euro. Una cifra improponibile, a detta del personale, che ne fa una questione economica, oltre che di principio.
"Non mi piegherò a questa logica, piuttosto parcheggerò all’esterno e raggiungerò l’ospedale a piedi - dice Corrado Gambuzza, infermiere -. La somma richiesta è una tassa sullo stipendio". Per i lavoratori si tratta di una doccia fredda, dopo che per 40 anni hanno avuto a disposizione dei posti riservati. "Si tratta di un obolo sulla busta-paga del personale di comparto, che già percepisce stipendi minimi. Questo balzello eroderà il potere d’acquisto dei lavoratori, che perciò hanno deciso di manifestare la loro rabbia", sono le parole di Maurizio Amati, della Cigl. Il costo dell’abbonamento equivale, a detta dei sindacati, a un terzo dell’ultimo aumento salariale, che risale ormai al 2020. "Se moltiplichiamo 24 euro per tutti i mesi e gli anni di servizio di un lavoratore, si ottiene una salasso niente male - aggiunge Martin Sanchez, rappresentante territoriale della Cisl -. È ingiusto, visti anche il generale contesto di difficoltà e il mancato rinnovo dei contratti della sanità privata". "Gli incassi serviranno per la manutenzione e la sicurezza del parcheggio? Una motivazione che non regge", è il parere di Nazzareno Formenti, della Uil.
Il malcontento serpeggia anche tra gli amministrativi, come rimarca Isabella Conti: "Dopo essere stati chiamati eroi durante la pandemia, ora diventiamo vassalli". Tra i più penalizzati i lavoratori di cooperative ed enti esterni, "per i quali la cifra da versare sarà anche più alta di 24 euro - afferma Patrizia Di Cinque, delegata della Cisl per il personale ausiliario -. È triste constatare che si viene considerati lavoratori di serie B". La contro-proposta dei manifestanti è quella di pagare una cifra simbolica, non superiore ai 10 euro al mese. Il 12 aprile è in programma uno sciopero dell’intera giornata, che verrà revocato solo se dall’azienda arriveranno segnali di apertura.