Scali, firmato l’accordo: parchi, grattacieli e Circle line: "Primi cantieri tra tre anni"

Fs, Comune e Regione: sette aree da riqualificare

Scali ferroviari, il giorno della firma dell'accordo di programma (Newpress)

Scali ferroviari, il giorno della firma dell'accordo di programma (Newpress)

MIlano, 23 giugno 2017 - Le firme ci sono, le prime gru potrebbero entrare in azione tra tre anni. Ferrovie dello Stato, Comune, Regione e Savills Investment Management Sgr ieri pomeriggio, all’interno dello scalo Farini, hanno sottoscritto l’Accordo di programma sulla riqualificazione dei sette ex scali ferroviari di proprietà di Fs: Farini, Romana, Genova, San Cristoforo, Greco, Lambrate e Rogoredo. In prima fila l’amministratore delegato di Fs Renato Mazzoncini, il sindaco Giuseppe Sala e il governatore Roberto Maroni. In totale 1,2 milioni di metri quadrati da ridisegnare entro dieci anni, la durata dell’accordo. In tre parole: parchi, grattacieli e Circle line. Per la precisione 675 mila mq di aree verdi e spazi pubblici, 375 mila mq di superfici edificabili e 200 mila mq ancora a funzione ferroviaria per lo sviluppo della Circle line. Più verde ma identiche volumetrie rispetto all’Accordo di programma bocciato nel 2015 dal Consiglio comunale. La principale novità del nuovo Accordo riguarda proprio il verde: la percentuale sale dal 53% previsto nella vecchia intesa mai ratificata al 65% fissato nell’accordo appena sottoscritto (un incremento di 130 mila mq). Su questo fronte il segnale più significativo che sarà lasciato alla città è un parco da 300 mila mq allo scalo Farini, un’area che diventerà il terzo parco di Milano per grandezza.  Ma nel documento si parla anche delle Rotaie verdi, un progetto che punta a realizzare un percorso ciclopedonale lungo i binari fino a Chiaravalle.

Dai parchi alle case. L’indice di edificabilità medio è lo stesso previsto del vecchio Accordo: 0,65. La superficie edificabile, però, si è ridotta e quindi i palazzi cresceranno in altezza. Grattacieli in vista, conferma Mazzoncini. Il mix sociale negli scali, intanto, è cambiato rispetto a due anni fa. La quota di housing sociale (cioè case in edilizia convenzionata o popolare) è cresciuta dal 23 al 30% rispetto a tutto il costruito previsto, mentre il 40 per cento delle abitazioni a prezzi non stellari sarà in affitto. Percentuali che fanno esultare Sala: «Si tratta di case da 3 mila euro al mq, pensate per i giovani e il ceto medio. Un’impostazione in linea con la nostra idea della Milano del futuro». Le case in housing sociale, oltretutto, sono state «spalmate» anche negli scali più centrali come Farini e Romana, le due aree con l’incremento volumetrico più significativo. Tant’è. I

l terzo pilastro dell’Accordo di programma riguarda la Circle line, la linea ferroviaria che da San Cristoforo a via Stephenson collegherà le aree esterne della città, anche se il cerchio, a differenza della Circle line di Londra, non si chiude perché l’area a ovest della città è priva di una linea di binari dove far viaggiare la «circolare» alla milanese. In ogni caso Fs ha previsto un investimento di quasi 100 milioni di euro per far diventare realtà la Circle line: 50 milioni di euro dalle plusvalenze della cessione delle aree, 22 milioni investiti per la realizzazione delle nuove stazioni di Tibaldi e Romana e 5 milioni per migliorare l’accessibilità della stazione di Greco-Pirelli. Negli ultimi giorni, inoltre, nell’Accordo sono stati inseriti altri 20 milioni di euro per una nuova nuova stazione a Dergano. L'accordo c’è, ora il Consiglio comunale ha 30 giorni di tempo per ratificarlo. Mazzoncini è ottimista e guarda già avanti: «I tempi per realizzare l’Accordo? Entro due anni l’attività di cessione delle aree con gare, in modo che poi si possa passare ai masterplan e alla realizzazione dei progetti». L’ad di Fs Sistemi urbani Carlo De Vito prevede: «I primi cantieri partiranno nello scalo Farini, che sarà diviso in lotti. Le prime gru in azione? Tra tre anni». Sala è già in pressing su Fs: «Spero di vedere qualche opera avviata prima della fine del mio mandato».

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

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