Scala, si riparte. Tra le polemiche

Lettera ai dipendenti: "Lockdown finito, ripresa graduale". Cgil all’attacco: "Grave scorrettezza del teatro"

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La Scala riparte. Tra le polemiche. Nel tardo pomeriggio di ieri, il direttore generale Maria Di Freda ha rotto gli indugi, inviando una lettera ai dipendenti in cui si annuncia che "gli effetti della sospensione fino a data da destinarsi di tutte le attività del teatro di orchestra, coro, ballo, laboratorio, palcoscenico e amministrative, sono da ritenersi conclusi" con l’entrata in vigore del decreto di Palazzo Chigi dell’11 giugno e della successiva ordinanza della Regione del 12. Di conseguenza, "si comunica che le attività delle singole categorie professionali riprenderanno gradualmente secondo quanto previsto dalle singole direzioni, in conformità al programma di attività che verrà comunicato a ciascun gruppo professionale". Dopo la riapertura del museo del Piermarini, toccherà a palcoscenico e laboratori, anche perché per quel tipo di attività è già stata trovata la quadra sul protocollo sanitario da seguire.

Discorso diverso vale per le "masse artistiche", cioè professori d’orchestra, coristi e ballerini: "Terminato il periodo di Fis (iniziato il primo marzo, ndr), attualmente previsto per il 5 luglio, inizieranno il periodo di ferie programmato e comunicato, mentre gli impiegati amministrativi e dei servizi vari potranno essere chiamati a lavorare “in presenza“". La missiva – arrivata tre giorni dopo il Cda a margine del quale il sindaco Giuseppe Sala ha chiesto al sovrintendente Dominique Meyer (atteso in città a fine mese) di far ripartire al più presto le attività "all’interno o all’esterno" – ha generato una dura presa di posizione da parte della Cgil: "La considero una grave scorrettezza – fa sapere Paolo Puglisi, delegato della Slc – considerato che domani pomeriggio (oggi, ndr) abbiamo un incontro in programma". La riunione inizierà alle 16, ed è stata preceduta da una lettera unitaria, inviata alle 13.20 di ieri, in cui confederali e la Fials hanno chiesto a Meyer il prolungamento dell’ammortizzatore sociale in via ordinaria e accusato di "immobilismo" i vertici del teatro per non aver sviluppato nessuna delle idee proposte in questi mesi dai lavoratori (dai concerti a Bergamo e Brescia al progetto degli spettacoli in streaming). Con questi presupposti, il vertice si preannuncia burrascoso. E, a ben guardare, pure questo è segno di ritorno alla normalità dalle parti di via Filodrammatici. "Il nostro obiettivo è trovare soluzioni per il bene della Scala", chiosa Giuseppe Veneziano della Uil.

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