Scala, ok al bonus 2023 No all’appello anti-tagli sul palco del 7 dicembre

Sì all’accordo sullo slittamento del contratto, ma stop al messaggio dei lavoratori. Cena post Boris con risotto e cassoeula. E l’anno prossimo si parte con Don Carlo

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di Nicola Palma

Sì al bonus per il 2023. No all’appello da leggere sul palco della Prima. In estrema sintesi, ecco l’esito dell’incontro di ieri tra la dirigenza della Scala e i delegati sindacali di Cgil, Cisl, Fials e Uil. Andiamo per ordine. La trattativa sul rinnovo del contratto è arrivata a un punto di svolta: come anticipato dal Giorno, il nuovo triennio partirà dal 2024 e non più dal 2023. In compenso, il Piermarini metterà a disposizione una cifra prossima a 1,5 milioni di euro, come da proposta approvata a larghissima maggioranza dall’assemblea generale di otto giorni fa: un milione come "una tantum" da distribuire ai dipendenti in parti uguali (circa mille euro a testa); 300mila euro per la polizza sanitaria; 200mila euro in più per la previdenza complementare. L’accordo mette un primo punto fermo nella vertenza, che proseguirà nei prossimi mesi sulla parte normativa e su altri aspetti legati alla stabilizzazione di alcune figure professionali e all’orario di lavoro. E passiamo alla seconda questione, quella dei tagli ai contributi al tempio della lirica: la Regione ha già decurtato del 45% lo stanziamento per il 2022, mentre il Comune ha annunciato una sensibile diminuzione per il 2023. Uno scenario che coinvolge anche altre realtà dello spettacolo dal vivo come il Piccolo e, in misura minore, i Pomeriggi Musicali.

Da qui la decisione degli scaligeri di mettersi alla testa della protesta e di usare la vetrina del 7 dicembre per amplificare il messaggio. Tuttavia, l’idea di far leggere un testo a due artisti, in italiano e in inglese, non è stata accolta positivamente dai vertici di via Filodrammatici, che preferiscono tenere separati i due piani: da una parte, la Prima di Boris Godunov, che verrà trasmessa in diretta su Rai Uno e che richiamerà come sempre l’attenzione di tutto il mondo; dall’altra, il tema dei tagli alla cultura. Di conseguenza, è stata accantonata l’ipotesi dell’appello da lanciare prima dell’Inno di Mameli. "Troveremo comunque il modo di far arrivare il nostro messaggio", fa sapere Paolo Puglisi, Slc-Cgil. È probabile che la protesta trovi spazio in tv o all’esterno del teatro, al netto della lettera da consegnare all’intervallo al Capo dello Stato Sergio Mattarella. Per quanto riguarda la serata, tornerà la tradizionale cena alla Società del Giardino: menu a base di risotto alla milanese, cassoeula di vitello leggera e semifreddo al panettone. Ultima nota per lo spettacolo che aprirà la stagione lirica 2023-2024: dopo Boris Godunov, toccherà al Don Carlo di Giuseppe Verdi.

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