Scala, Netrebko: "Mi fermo un po’" In teatro un concerto per la pace

La diva russa ufficializza il forfait, ma il marito ci sarà. Coro e orchestra: sì a un evento contro la guerra

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di Nicola Palma

Da Gergiev alla Netrebko. Dal Covid alle sostituzioni in corsa nei cast degli spettacoli in programma. Con una nota lieta a chiudere l’ennesima giornata complicata: l’idea di orchestra e coro di organizzare last minute un concerto per la pace. La cronaca delle ultime ore in via Filodrammatici parte da una certezza: al forfait del maestro russo, che non ha risposto alla richiesta del sindaco Giuseppe Sala e del sovrintendente Dominique Meyer di fare una dichiarazione contro la guerra scatenata in Ucraina dal suo amico Vladimir Putin, si è aggiunto ufficialmente quello della connazionale Anna Netrebko, beniamina del Piermarini che tra una settimana avrebbe dovuto salire sul palco per l’opera "Adriana Lecouvreur".

Dopo il post a dir poco polemico di lunedì sera su Instagram ("Sto bene, ma non vengo"), ieri la soprano ha spiegato la sua scelta ai vertici del Piermarini in una maniera decisamente più sobria: "Questo non è per me il momento di fare musica e di salire in palcoscenico. Ho quindi deciso per il momento di fare un passo indietro dai miei impegni artistici. È una decisione estremamente difficile per me, ma so che il mio pubblico potrà capirla e rispettarla". E il marito Yusif Eyvazov? Nel suo caso non è arrivata alcuna comunicazione, quindi per il teatro il tenore azero è abile e arruolato per vestire i panni di Maurizio nelle recite del 9, 12, 16 e 19 marzo. Detto questo, restano due problemi da risolvere. Il primo è proprio legato all’assenza della Netrebko: va sostituita, e al momento è improbabile che Maria Agresta (che fa parte dell’altro cast) riesca a esibirsi in tutte le rappresentazioni in calendario. Il secondo riguarda chi salirà sul podio per la Dama di picche dal 5 marzo in avanti al posto di Gergiev, che peraltro ieri è stato : al momento non c’è ancora un nome, che verrà selezionato tra una rosa di papabili in base alle disponibilità di ognuno e alla possibilità di arrivare in tempo utile a Milano. Per quello del 7 della Filarmonica, invece, ci sarà il maestro Riccardo Chailly: l’esibizione sarà dedicata "alle vittime della guerra e alla pace".

E potrebbe non essere l’unico. Sì, perché ieri è emersa un’idea, che ha iniziato a circolare nei corridoi tra gli artisti di orchestra e coro e che è stata poi oggetto di discussione preliminare nell’incontro tra Meyer e i delegati sindacali: alla riunione si è parlato sì in maniera approfondita del piano di riorganizzazione studiato dal manager alsaziano, ma è stata anche condivisa l’ipotesi di organizzare un concerto straordinario per la pace. Ora si tratta di stabilire una data e allestire l’evento – che avrebbe per tanti motivi una valenza simbolica straordinaria – ma a sentire i lavoratori del Piermarini pare essere un dettaglio.