Scala, il dopo Meyer può attendere E lui riferirà al Cda per il post 2025

Sala: "Presto per parlarne". Il manager potrà programmare a lungo termine, ma dovrà confrontarsi col board

Scala, il dopo Meyer può attendere  E lui riferirà al Cda per il post 2025

Scala, il dopo Meyer può attendere E lui riferirà al Cda per il post 2025

Tutto congelato. Per ora, e almeno fino al prossimo autunno, il Cda della Scala non si occuperà della successione del sovrintendente Dominique Meyer, che ha il contratto in scadenza nel 2025. Al termine della riunione del Consiglio d’amministrazione, convocata per esaminare la stagione lirico-sinfonica 2023-24, ieri il sindaco Giuseppe Sala, in qualità di presidente della Fondazione di via Filodrammatici, ha detto che non si sente "in questo momento di incertezza di portare la discussione sul futuro sovrintendente: sarebbe una discussione un po’ politicizzata".

Quindi, "prima delle vacanze non se ne parlerà", ha aggiunto, sottolineando che il manager alsaziano ha il mandato per programmare anche il post 2025. Per quel periodo, però, dovrà costantemente riferire al Cda "i passi che intende" fare. Nel 2025, infatti, Meyer compirà 70 anni e dunque con il decreto da poco approvato dal Governo, che pone il limite anche per i manager stranieri a 70 anni, non potrà essere riconfermato per un altro quinquennio. "In questa incertezza io non mi sento di portare la discussione sul futuro della sovrintendenza, o magari della sovrintendenza e della direzione artistica, al Consiglio in questi mesi perché dopo tutto quello che è successo la discussione sarebbe un po’ politicizzata", il riferimento al possibile arrivo dell’ex ad Rai Carlo Fuortes e al siluramento di Stéphane Lissner dal San Carlo di Napoli. "Il mio pensiero che ho espresso al Consiglio – ha spiegato Sala – è che da un lato la Scala, ed io in primis, non ha alcun interesse o volontà di mettersi in una discussione di dibattito o di confronto non positivo con il Governo, e dall’altro, espressa da me e da tutti i consiglieri, c’è la necessità di continuare a confermare la totale indipendenza e autonomia del teatro". Insomma, "non credo che questa discussione vada avviata, e in questi mesi non ne discuteremo".

La programmazione però deve andare avanti "ed è già il momento di prendere decisioni che vadano al di là del 2025": il sovrintendente "ha la delega per farlo e andare avanti", ma "in questa situazione anomala in ogni Cda riferirà i passi che vuole fare sulla programmazione". E ancora: "Io vorrei che si rasserenasse la situazione, che fosse assolutamente chiaro il quadro delle possibilità, che per me restano tutte aperte e non credo che in questi mesi da qua alle vacanze" succederà. Quando si parlerà della nuova guida del teatro (che questa volta non sarà scelta con un bando), si aprirà pure il confronto sulla possibilità di scindere la figura del sovrintendente da quella del direttore artistico. Una possibilità "auspicata anche da alcuni consiglieri", tra cui lo stesso Sala, "per cui certamente il dibattito dovrà vertere anche su questo", tenendo presente che spesso i sovrintendenti non amano avere qualcuno a fianco. In questo caso, "bisogna identificare una coppia che funziona, per cui è complesso e richiederà senz’altro qualche mese".

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