Scala, i talenti del balletto in scena al Piccolo Teatro

Da domani a sabato gli allievi della Scuola di Ballo nello spettacolo ideato dal direttore Frédéric Olivieri sul Concerto per due violini di Bach

Milano

di Elisa Guzzo Vaccarino

È primavera per le ragazze e per i giovani in fiore della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala; dal 27 al 30 aprile sono di scena in tutta la loro freschezza sul palcoscenico del Piccolo Teatro-Strehler con un programma che coinvolge tutti gli otto corsi. Lo spettacolo si apre con il défilé ideato dal direttore Frédéric Olivieri sul “Concerto per due violini e orchestra in re minore” di Johann Sebastian Bach, presentando una classe dopo l’altra.

Seguono due creazioni di balletto contemporaneo, firmate da autori italiani. La prima è di Matteo Levaggi, eclettico e versatile, da sempre aperto a ibridare i linguaggi artistici. Si tratta di “Largo”, ideato nel 2007 al Ballet du Grand Théâtre de Genève su Sciostakovic, per due grandi ballerini classico-moderni come Céline Cassone e Bruno Roy, visto a Parigi, a Miami e New York. Per le recite milanesi Levaggi aggiunge una figura maschile, su un’altra composizione musicale, la “Suite n. 1 in sol maggiore per violoncello solo” di Johann Sebastian Bach eseguita in scena dal vivo da Sofia Bellettini, ex allieva del Corso di perfezionamento per professori d’orchestra dell’Accademia della Scala. È lo stesso Levaggi a sottolineare come abbia voluto adesso "rigenerare i passi originali del balletto infondendo più energia, più ampiezza nello spazio, e una nuova musicalità, una nuova vita".

La seconda creazione è di Valentino Zucchetti, formato tra la scuola della Scala e la Royal Ballet School, oggi First Soloist del Royal Ballet, che si è già distinto per piùesperienze coreografiche, non ultima Anemoi, al debutto in prima mondiale con successo alla Royal Opera House nel 2021. La sua novità per questa occasione è “Canone Allegro”, sul primo movimento del “Concerto per violino e orchestra, op. 64” di Felix Mendelssohn-Bartholdy, pensato per quattordici danzatori, undici ragazzi e tre ragazze fra i 16 e i 18 anni, dal 6° all’8° corso, in un susseguirsi di passi che richiedono il massimo impegno esecutivo e interpretativo. Spiega Zucchetti "la scelta di una coreografia a canone permette di cavalcare l’onda delle strutture musicali, portando i ballerini a un livello tecnico superiore e chiedendo loro di impiegare l’energia vibrante che richiede la musica".

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