Dalla Traviata alla Turandot: la Scala elimina vecchi costumi e scenografie

Decisione del Cda per fare spazio nei depositi. Gi abiti e gli accessori più prestigiosi andranno all'asta

Uno spettacolo operistico alla Scala (AFP)

Uno spettacolo operistico alla Scala (AFP)

Milano, 19 marzo 2018 - La Scala ha deciso di eliminare alcuni spettacoli e costumi per fare spazio nei depositi. È una delle decisioni prese dal Consiglio di amministrazione del Piermarini durante l'ultima riunione che si è tenuta oggi.

"Abbiamo autorizzato la cessione e, in alcuni casi, la distruzione di scenografie che certamente non verranno più utilizzate", ha confermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "I magazzini hanno ovviamente un limite fisico e ci sono nuove scenografie a cui serve spazio. Meglio se ci sono altri teatri che le possono recuperare", ha chiarito Sala che, in qualità di sindaco, presiede anche il Cda del teatro milanese. Diversa sorte per gli abiti e gli accessori di una trentina di titoli che hanno fatto la storia della Scala: "Potranno essere oggetto di un'asta pubblica, un'opzione interessante", ha aggiunto Sala.

Tra le 15 scenografie pronte ad essere cedute, ci sarebbe anche la Traviata che aprì la stagione scaligera 2013/2014 con non poche polemiche e fischi rivolti al regista e scenografo Dmitri Tcherniakov. Tra i costumi che andranno all'incanto, invece, alcuni apparterrebbero alla Prima della Turandot che inaugurò la stagione operistica del 1958/59 con Giuseppe di Stefano, al Guglielmo Tell portato in scena nel 1988 con la regia di Luca Ronconi e all'opera 'I maestri cantori di Norimbergà del 1990.

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