Sasso centra auto, si cerca nel quartiere. Il lanciatore potrebbe essere vicino

Oggi l’autopsia sull’impiegata di 62 anni stroncata dall’infarto

Sasso sfonda il parabrezza di un'auto

Sasso sfonda il parabrezza di un'auto

Milano, 13 novembre 2017 - E' il giorno dell’autopsia sul corpo di Stella. I patologi dovranno confermare ciò che è parso chiaro a tutti, dopo che il sasso lanciato dal terrapieno sulla Provinciale era caduto ai suoi piedi in macchina, giovedì sera. La volontaria di 62 anni è morta di paura a pochi metri da casa, mentre rientrava da un incontro di preghiera con altri quattro amici. L’esito dell’esame sulla salma è atteso per il pomeriggio.

E' stata una domenica febbrile per i carabinieri di Cassano, titolari dell’indagine che deve dare nome e cognome agli autori del gioco folle. L’attenzione è concentrata sulla collinetta che protegge le palazzine di via Merini, usata per il tiro al bersaglio. L’ipotesi è che i responsabili abitino in zona, vicino a dove è avvenuta la tragedia che ha stroncato l’esistenza dell’impiegata reduce da una funzione religiosa. L’assenza di locali nelle vicinanze fa escludere che possa trattarsi di qualcuno venuto da fuori, i residenti riferiscono di un gruppetto di giovanissimi che «si ritrova a chiacchierare sulle panchine». Le stesse che si vedono a poca distanza dal quartiere residenziale di recente costruzione. Il rimorso di coscienza potrebbe spingere a una confessione.

Per ora, il pm Silvia Bonardi ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per morte come conseguenza di altro reato. Intanto, la città si prepara a dare l’ultimo saluto alla vittima. I familiari desiderano celebrare le esequie al più presto. Avrebbero voluto fissare la data già sabato, ma gli inquirenti hanno chiesto al marito e alla figlia della donna  di aspettare almeno fino a oggi. Parenti e amici sono sotto choc. Da anni Stella, schiva e riservata, assisteva i ragazzi in una comunità di recupero per tossicodipendenti nella Bergamasca, luogo dal quale tornava giovedì sera. I parenti non riescono a credere che non ci sia più. Manca a tutti. Mentre si corre per assicurare i colpevoli alla giustizia, cominciano i primi gesti di emulazione. Ieri, a Milazzo, la polizia stradale ha arrestato due diciassettenni sorpresi a lanciare sassi dal cavalcavia della A20, Messina-Catania. Avevano già colpito un’auto, senza, per fortuna, essere riusciti a ferire gli occupanti. La pietra ha sfondato il parabrezza, si è sfiorata la tragedia, ma il mezzo non ha invaso altre corsie. E non ci sono state vittime.

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