"Non c’è prova dello stupro". Assolto l’agente di Sara Tommasi

Le motivazioni della sentenza del Tribunale di Milano

Sara Tommasi

Sara Tommasi

Milano, 12 ottobre 2018 - È soltanto ipotizzabile che l’ex agente di Sara Tommasi possa aver avuto «rapporti sessuali» con la showgirl abusando della sua «scarsa lucidità mentale», dovuta all’uso di cocaina all’epoca e a problemi psichici. Ma non ci sono riscontri perché il quadro probatorio è «fragile e indimostrato» e le dichiarazioni della donna sono «prive di precisione e costanza» e a tratti inverosimili.

È con queste motivazioni che a luglio il tribunale decise di assolvere Fabrizio Chinaglia da una lunga serie di imputazioni, tra cui appunto quella di aver violentato la donna. I giudici lo hanno prosciolto la scorsa estate da tutte le accuse «perché il fatto non sussiste», non credendo alla showgirl laureata alla Bocconi, in passato anche “naufraga” del programma L’Isola dei famosi e pure protagonista di un film pornografico. Chinaglia «era certamente al corrente delle precarie condizioni psichiatriche di Sara». Agli atti, tuttavia, ci sono «sms» tra i due «dall’inequivoco contenuto sessuale» che «non possono che corroborare la versione» dell’imputato, «anche perché delle violenze fisiche lamentate dalla Tommasi anche per costringerla a consumare rapporti sessuali» non c’è «alcun concreto riscontro, né a livello di certificati medici, né a livello testimoniale

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