Santa Giulia, 5 anni dopo i sequestri è un quartiere a metà

Nel 2016 la Promenade arriverà a Rogoredo. Il futuro legato al Tar di Nicola Palma

Quartiere Santa Giulia (Newpress)

Quartiere Santa Giulia (Newpress)

Milano, 19 luglio 2015 - Gli operai lavorano a spron battuto: i cantieri per la terza torre Sky sono in dirittura d’arrivo. E da lì si parte per allungare la Promenade fino all’uscita della stazione di Rogoredo: a inizio 2016 il corso commerciale messo su carta millimetrata dall’archistar Norman Foster sarà finalmente completato. E i residenti di Santa Giulia, che proprio da quei rendering furono stregati, potranno godersi l’intera zona Sud dell’imponente piano d’intervento sulle aree ex Montedison-Redaelli. Cronache da un quartiere in costante divenire. Un quartiere travolto esattamente 5 anni fa dalla bufera giudiziaria: il 20 luglio del 2010 la magistratura mise sotto sequestro gran parte di questa fetta di periferia in via di riqualificazione per un’inchiesta su presunti sversamenti illeciti di rifiuti. Ai tempi si parlò persino di falde contaminate, ma per fortuna gli esami successivi scongiurarono gravi pericoli per i cittadini.

Quando ripensano a quei giorni, i residenti di Santa Giulia, chi più chi meno, indirizzano lo sguardo ai negozi che pian piano hanno iniziato a rianimare il boulevard di via Cassinari: «Un terzo degli spazi è ancora sfitto, ma qualche segnale di vita si vede da tempo». Ci sono un paio di ristoranti, una lavanderia, una farmacia, un parrucchiere, un centro estetico, un’agenzia immobiliare impegnate a piazzare sul mercato gli appartamenti liberi. Al di là delle case si intravedono i giochi per bambini del Parco Trapezio, bonificato per intero dai proprietari di Risanamento e aperto al pubblico il 14 settembre del 2013. Di fianco ecco lo stabile multi-colore che ospita l’asilo, inaugurato otto mesi prima. E poi il parcheggio e le altre aree verdi, il Trapezietto e l’Alberello. «C’è ancora tanto da fare», ti dicono i cittadini. Ed è vero.

L’area nord, una fetta consistente del milione e passa di metri quadrati sui quali una volta sbuffavano le ciminiere delle acciaierie. Tutto abbandonato e transennato. Come se 1.825 giorni fossero passati invano. E altri ancora ne dovranno passare prima di sapere quanto bisognerà attendere per la decontaminazione e la successiva realizzazione del masterplan rivisitato che prevede un borgo a misura d’uomo, un ipermercato e un’arena per concerti. Sì, perché un paio di mesi fa il Tar, cui Risanamento si è appellato per contestare le conclusioni della Conferenza di Servizi, ha rimesso tutto in discussione: prossima udienza fissata per il 17 dicembre, aspettando che il Ministero dell’Ambiente rifaccia quelle analisi sui terreni che persino i pm hanno preso per buone nel processo contro l’ex numero uno Luigi Zunino e compagnia. Il quartiere resterà a metà per un bel pezzo.

Metteteci pure le dimissioni le freschissime dimissioni del vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, che della rinascita di Santa Giulia aveva fatto una bandiera del suo mandato e alla quale tutti riconoscono professionalità e impegno. Lei ci ha tenuto a salutare il quartiere con un lungo post sul profilo Facebook «Santa Giulia è». Loro, i destinatari del messaggio, si sono divisi. Tra chi pensa che ora sarà dannatamente complicato risolvere il rebus e chi spera che il nuovo assessore all’Urbanistica si faccia vivo al più presto. Perché non passino altri 5 anni.

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