Brucia mascherine a Milano e minaccia gesti eclatanti a Sanremo: arriva la Digos

Perquisizioni in casa di un 51enne, sequestrati dalla Polizia postale anche i suoi tre profili Facebook

Digos

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Milano, 1 marzo 2021 - Brucia mascherne in piazza a Milano e minaccia azioni in occasione del Festival di Sanremo. Le Digos di Milano e Massa Carrara e la Polizia postale della Liguria hanno eseguito un decreto di perquisizione a carico di un massese F.N., 51 anni.

L'iniziativa a seguito di una serie di azioni di protesta dell'uomo in occasione di una manifestazione No Vax, svoltasi lo scorso 20 febbraio a Milano per conto del movimento Reopen Italia. In quella ocasione è stato indagato per istigazione a delinquere, istigazione a disobbedire alle leggi, offesa all'onore e al prestigio del Presidente della Repubblica, vilipendio della Repubblica; propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. In particolare l'uomo, in più occasioni, ha invitato ipartecipanti riuniti in piazza XXV Aprile a violare le prescrizioni notificate dalla Questura, non indossando i sistemi di protezione individuale e bruciando le mascherine in piazza; poco dopo una trentina di manifestanti si sono mossi senza mascherine verso corso Como dopo aver cercato di entrare nell'esercizio commerciali Eataly.  Arrivati in piazza Gae Aulenti hanno continuato a lanciare slogan invitando i presenti in piazza a levarsi la mascherina.

Durante tali azioni, diffuse in diretta Facebook, ha istigato a compiere azioni eclatanti a Sanremo nel corso della Festival, minacciando "di far saltare il baroccio", di caricare la polizia", di fare un macello". Durante la perquisione sono stati ispezionati e poi sequestrati tre dispositivi mobili e un personal computer, nonché i suoi tre profili Facebook. Inoltre in casa del F.N. sono state rinvenute e sequestrate fiale di materiale anabolizzante venendo così indagato anche per il reato di ricettazione. Con le sue dirette, in particolare l'uomo, invitava i suoi follower a seguirlo nelle sue imprese al grido di "andiamo a spargere il virus" chiaramente alludendo al fatto che le manifestazioni di protesta, da lui inscenate, sarebbero state fatte senza alcun rispetto per le normative anticovid.

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