Sanità in Lombardia, la svolta di Fontana: soldi agli Irccs

Precisati i criteri per dividerli: la Maugeri restituirà parte dei 37 milioni ricevuti

Il provvedimento è riservato a chi abbina sanità, ricerca e istruzione

Il provvedimento è riservato a chi abbina sanità, ricerca e istruzione

Milano, 18 marzo 2019 - E' una riforma che sembra chiudere una stagione, quella approvata dalla Giunta regionale presieduta da Attilio Fontana. Ed il motivo può essere sintetizzato come segue: per effetto di quanto deciso ieri la Fondazione Maugeri dovrà restituire alcuni milioni di euro alla Regione Lombardia. Sintesi spietata, forse brutale. Ma così è. Nel mirino dell’esecutivo lombardo è finita la delibera risalente al 2010 con la quale l’allora governatore Roberto Formigoni decise di riconoscere maggiorazioni tariffarie agli enti e alle strutture sanitarie che fanno ricerca e sono sedi di corsi di laurea in medicina e chirurgia.

Detto altrimenti, a queste realtà la Regione riconosce soldi in più a titolo di remunerazione degli oneri derivanti dalle attività di didattica e di ricerca. Le risorse destinate a queste scopo per il periodo compreso tra il 2012 e il 2017 sono state pari a 1,2 miliardi di euro. Una buona parte di questi soldi è già stata versata, anno dopo anno, agli Ircss e alle altre strutture che ne hanno diritto. Ma i versamenti sono avvenuti sempre a titolo di acconti. Una prassi consolidatasi dal 2013 in avanti a causa di una mancata puntualizzazione dei requisiti (già individuati dalla delibera del 2010) in base ai quali disciplinare la ripartizione dei fondi tra le varie strutture.

Ieri la giunta di Palazzo Lombardia ha quindi approvato una delibera che stabilisce con esattezza come debba essere definita la ripartizione delle maggiorazioni tariffarie per il quinquennio già menzionato. «Il provvedimento – si legge nella nota diramata da Palazzo Lombardia – nasce dalla necessità di procedere alla definizione del saldo delle partite di finanziamento accese negli anni 2012-2017, finora regolate tramite acconti annuali, poiché la difficile interpretazione dei criteri stabiliti nel 2010 ha ostacolato la definizione dei saldi che, dopo un lavoro di approfondimento e chiarimento, possono adesso essere effettuati». «Si volta pagina – dichiara senza indugi il governatore Fontana –. Finalmente abbiamo risolto una situazione complessa che si protraeva da anni. Ora le Agenzie di Tutela della Salute (Ats) avranno la responsabilità di definire le somme da corrispondere o da porre a recupero per ogni struttura. Abbiamo definito i criteri chiari per l’attribuzione delle maggiorazioni in modo che non ci siano più margini di errore. Proseguiamo il nostro percorso all’insegna della legalità, della correttezza e della trasparenza». «Abbiamo lavorato molto, in questi mesi insieme all’Agenzia regionale dei controlli al fine di approfondire gli indicatori che danno origine alle quote supplementari di finanziamento per sostenere attività strategiche per Regione Lombardia quali la ricerca e la formazione universitaria. Il saldo delle quote da corrispondere – precisa a sua volta Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare – sarà stabilito in base alla corrispondenza degli acconti già versati rispetto agli indicatori tariffari definiti attraverso il provvedimento odierno».

Come da dichirazioni del presidente della Regione e dell’assessore, in base a quanto approvato ieri alcune strutture riceveranno soldi perché in questi anni ne hanno ricevuti meno di quanti dovessero e altre, invece, dovranno restituire soldi perché ne hanno incassati più di quanti avrebbero dovuto. Un conguaglio, in sostanza. La delibera del 2010 aveva già fatto discutere perché grazie ad essa la Fondazione Maugeri, la stessa Fondazione coinvolta nell’inchiesta giudiziaria che ha infine portato all’arresto di Formigoni, si era vista riconoscere dalla Regione un aumento particolarmente significativo di trasferimenti annui. Un aumento senza eguali rispetto agli altri Irccs. Venendo ai numeri, ora da Palazzo Lombardia fanno sapere che la Fondazione ha incassato per l’esattezza 37 milioni di euro a titolo di maggiorazioni tariffarie e che dovrà restituirne una parte perché la somma percepita è eccessiva. Quanta parte di quei milioni siano da restituire è dato che dalla Regione per ora fanno sapere di non avere. Oltre alla Maugeri sembrano destinati a restituire soldi il Cardiologico Monzino e l’Istituto Auxologico. Ma la lista dei crediti e dei debiti sarà definita solo nelle prossime settimane insieme ai relativi importi.

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