Sanità, cittadini libici nei letti pubblici a pagamento

L’ispezione al Policlinico di San Donato di Milano dopo il caso: 44 posti diventano 22 e vanno ai solventi

L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera

L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera

Milano, 26 gennaio 2020 - L’Ats di Milano venerdì ha trovato 18 libici ricoverati a spese del governo di Tripoli all’ottavo piano del Policlinico San Donato. Il problema non era l’accordo tra il Gruppo San Donato e l’ambasciata libica presso la Santa Sede per curare i soldati feriti (finito all’attenzione della procura e della Digos dopo il rimpatrio di due di loro mentr’erano sospettati di aver accoltellato un connazionale), ma che si trovavano in un reparto da 44 letti contrattualizzati con la sanità pubblica, che erano diventati 22 per creare stanze singole. Mentre al sesto piano il 90% dei posti accreditati col servizio sanitario regionale era occupato da pazienti non libici ma ugualmente a pagamento. E siccome l’Irccs sulla carta ha 399 degenze a contratto con la sanità lombarda, e solo 3 in regime di solvenza, "è emersa una difformità nell’utilizzo dei posti letto rispetto a quanto accreditato attraverso il sistema sanitario regionale", ha chiarito l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera.

«Abbiamo sempre reso più cure di quelle previste dalla programmazione regionale, senza respingere mai nessun paziente – sottolineano dal GSD –. Il Policlinico San Donato, ospedale di riconosciuta eccellenza, ha un limite massimo di prestazioni che può erogare ai pazienti a carico del servizio sanitario nazionale". E "ha sempre garantito le esigenze di cura richieste dal Ssn. Anche nel 2020 continuerà nella sua politica di cura a tutti i pazienti anche oltre i limiti stabiliti dalla programmazione regionale. L’assistenza prestata ai pazienti libici è stata effettuata senza sottrarre né risorse né posti letto agli altri pazienti e senza alcuna spesa a carico del servizio sanitario". "Non ci sono elementi ora che farebbero pensare a un utilizzo improprio delle risorse regionali – conferma l’assessore Gallera –. Stiamo verificando l’esistenza di illeciti amministrativi, se confermati verranno sanzionati".

Il GSD rischia una multa fino a 24mila euro perché, com’è riportato anche nelle Regole 2019 per il servizio sociosanitario lombardo, le attività in solvenza ai privati contrattualizzati sono consentite "a condizione che non vi sia commistione" con quelle svolte per la Regione; i letti dei paganti devono essere identificati con "adeguata segnaletica" e "autorizzati" dall’Ats, che deve anche dare il via libera a un’eventuale "sospensione temporanea" di letti a disposizione della sanità pubblica. "Il sistema dei controlli ha dimostrato di essere reattivo e tempestivo", chiosa Gallera. Ma il Pd annuncia un’interrogazione, e il grillino Marco Fumagalli commenta: "Prima i militari libici e poi i malati italiani".  

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