San Siro, riecco Sgarbi: "Niente ruspe, ragioni ambientali. Intervenga il ministro"

Il sottosegretario: la demolizione è un rischio, ci pensi Pichetto Fratin. L’assessore Cattaneo: serve attenzione, ma il nuovo stadio si può fare. Il Comune, intanto, pubblica il dossier finale sul dibattito pubblico

Milano, 21 gennaio 2023 - Tramontata nella prassi, per sua stessa ammissione, l’idea di bloccare la demolizione dello stadio San Siro con un vincolo di natura monumentale, Vittorio Sgarbi non demorde e rilancia sulla possibilità che il no all’abbattimento del Meazza possa arrivare per ragioni "ambientali".

Il contrattacco di Sgarbi

Il sottosegretario alla Cultura, che ora derubrica a "depistaggio del sindaco Beppe Sala" la questione delle “deleghe” (né Sgarbi né il ministro della Cultura, ha chiarito lo stesso Gennaro Sangiuliano, hanno alcun potere di “vincolare” lo stadio, decisione che spetta solo alla sovrintendenza dove da oltre vent’anni escludono ogni sorta di vincolo sul Meazza), il critico d’arte e polemista ammette che "le ragioni monumentali le abbiamo escluse. Io ho parlato di interesse storico, indiscutibile, sul quale dovrà pronunciarsi la nuova soprintendente Carpani (Emanuela, appena nominata, ndr ), che magari dopo le elezioni, senza effetti di influenza politica, dovrà prendere la decisione che non può non prendere, in merito a un’indicazione dei comitati tecnici sul vincolo della memoria".

L'appello

Ma soprattutto, insiste Sgarbi, la palla poi "passerà al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, perché la distruzione di un’opera così importante comporta un rischio ambientale gravissimo" E "mi auguro che il ministro" di Forza Italia "ci porti fuori da un conflitto in cui intervengono Salvini e La Russa. C’è una gran parte della politica che è contraria all’abbattimento ma le ragioni monumentali le abbiamo escluse", e "su questo" il segretario della Lega, ministro delle Infrastrutture e vicepremier e il presidente del Senato di Fratelli d’Italia (che perora un suo progetto di doppio stadio, col vecchio accanto al nuovo) "possono anche aver ragione – concede Sgarbi –, ma c’è anche un interesse ambientale".

L'alleanza

Raffaele Cattaneo, assessore uscente all’Ambiente della Regione e candidato, con Sgarbi, nella lista Noi moderati alle elezioni per il Pirellone spalleggia il sottosegretario: "Il tema che pone Vittorio non si può ignorare. Qualunque opera di dimensioni consistenti deve essere valutata dal punto di vista ambientale, e certamente un nuovo stadio in un’area fortemente urbanizzata come quella di San Siro" dev’esserlo "con grande attenzione. Non vuol dire che è impossibile realizzare una nuova opera in un’area di quel tipo".

Il dossier sul dibattito pubblico

Palazzo Marino, intanto, ieri ha pubblicato sul sito Internet del Comune il dossier finale sul dibattito pubblico. Oltre ai paletti già noti (metà dell’area a verde, aumento della capienza a 70 mila posti, 40 milioni di euro di risorse aggiuntive per il quartiere di San Siro), il documento punta a convenzioni tra amministrazione e club sui futuri spazi commerciali nell’area e chiede a Milan e Inter di integrare il progetto con un Piano del traffico, un Piano di gestione integrata di cantiere e un Piano economico finanziario aggiornato.

 

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