Milano, lo sceicco del Qatar: "San Siro è un simbolo da salvare"

Hamad Bin Ali Al Thani: "Milano centrale per gli affari, e si vive bene"

Lo sceicco Hamad Bin Ali Al Thani

Lo sceicco Hamad Bin Ali Al Thani

Milano, 13 ottobre 2019 - Uno show, a ingresso gratuito, per ammirare da vicino cavalli preziosi come diamanti. A Vermezzo, vicino Milano, oggi c’è la giornata conclusiva dello Straight Egyptian World Championship, riservato ai cavalli arabi di linea egiziana. Main sponsor della settima edizione del campionato mondiale è Al Waab Farm di proprietà dello sceicco Ahmed Bin Abdulla Al Thani. L’evento è sostenuto anche dalla Qatar Foundation e dallo sceicco Hamad Bin Ali Al Thani, che partecipa con 12 cavalli delle scuderie Al Shaqab e Al Rayyan. Compreso lo stallone Farhood, che ha vinto già tante competizioni e a cui è affezionato: «Parliamo della razza equestre più nobile, rara e pura. Questi cavalli uniscono bellezza ed eleganza nel portamento», dice lo sceicco. A ideare lo show Barbara Morali, ceo del Gruppo Morali & C, sotto la supervisione di Christianne Chazel e Dominik Briot. Sfileranno gli esemplari più belli dai maneggi di mezzo mondo: dalle 15 le gare più importanti. A sfidarsi oltre 30 scuderie dal Medio Oriente e dall’Europa. Questi cavalli conducono una vita da sogno anche in trasferta: viaggiano su aerei dedicati, e sono coccolati da uno staff di oltre 100 persone tra trainer, maniscalchi e veterinari.  

Si schiera per la riqualificazione del vecchio San Siro, per il suo valore «identitario», lo sceicco Hamad Bin Ali Al Thani, membro della famiglia reale del Qatar. Quella famiglia, per intenderci, che attraverso il suo fondo sovrano è di fatto proprietaria di due simboli di Milano: l’Excelsior Hotel Gallia e lo scintillante quartiere di Porta Nuova, coi suoi grattacieli. Lo sceicco è il nipote del precedente emiro del Qatar Hamad bin Khalifa al-Thani e ci accoglie con squisita cortesia e senza snobismi nella hall di un lussuoso albergo milanese, dove alloggia. È in Italia per una delle sue passioni più grandi, i cavalli arabi di linea egiziana: oggi a Vermezzo, in provincia di Milano, sarà tra i protagonisti della giornata conclusiva dello Straight Egyptian World Championship, lo show, a ingresso gratuito, che premia gli esemplari più belli.

Sceicco Al Thani, come sono i rapporti fra Italia e Qatar? «È una relazione importante e molto stretta in diversi ambiti: dall’economia allo sport, in particolare il calcio, al Real Estate. Il rapporto è coltivato assiduamente: noi veniamo almeno una volta al mese nel Bel Paese. Ma c’è anche una connessione più profonda, direi interiore. Tanto che gli italiani che si trasferiscono in Qatar per lavoro si sentono a loro agio e vengono accolti molto bene. Anche noi qui ci sentiamo come a casa: l’Italia è un posto caldo e accogliente».

Il Qatar si prepara ad ospitare i Mondiali di calcio del 2022. Sarà all’altezza? «Le competizioni sportive internazionali sono diventate molto importanti in Qatar e siamo attrezzati per garantire le migliori condizioni agli atleti impegnati nella gare. Abbiamo appena ospitato, a Doha, i Mondiali di Atletica. All’esterno si sfioravano i 40 gradi ma gli stadi sono dotati di un sistema di raffreddamento ultramoderno, le temperature sono intorno a 20 gradi».

Lei è appassionato di calcio? «Seguo il campionato italiano dove gareggiano squadre molto forti come la Juventus e il Milan. Peraltro eravamo vicini ad acquistare l’Inter due anni fa…»

Stando a indiscrezioni giornalistiche, a luglio il fondo di investimento dell’Emirato sarebbe stato in trattativa per l’acquisto del Milan. Conferma o smentisce? «Non confermo né smentisco. Non seguo questo tipo di operazioni».

C’è dibattito sul destino di San Siro, tra chi vorrebbe ristrutturarlo e Milan e Inter che vogliono costruire un nuovo stadio. Lei cosa ne pensa? «È importante preservare San Siro, uno stadio che ha un valore storico e culturale. Sarebbe giusto progettare una sua riqualificazione, impegnandosi al tempo stesso per mantenere l’identità del luogo. La città ha il dovere di conservare il proprio patrimonio di simboli e monumenti».

Le piace Milano? «È uno dei più importanti centri al mondo per le opportunità di business, ottimamente collegata. Attrattiva per lo shopping, il lifestyle. E anche per la cultura, gli studi e la formazione professionale. Penso sia una città dove si vive bene e in sicurezza. Tanto che una delle mie figlie ha studiato qui fashion design e un’altra ha lavorato sei mesi per la Maison Valentino. Con loro ho un bellissimo ricordo dell’opera al teatro alla Scala». 

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