San Siro, la Giunta fissa le modifiche al progetto: 40 milioni per il quartiere

Comune, sì ai paletti indicati dal dibattito pubblico e dal Consiglio "Impianto con più posti popolari e metà dell’area destinata a verde"

Il rendering del nuovo stadio San Siro

Il rendering del nuovo stadio San Siro

Metà dell’area a verde, maggiore capienza del nuovo stadio per garantire prezzi popolari, impianto più lontano dai palazzi di via Tesio e fondi aggiuntivi (40 milioni di euro) per il quartiere. La Giunta comunale ieri ha fissato quattro nuove richieste di modifica al progetto di Milan e Inter che puntano a realizzare un nuovo stadio nell’area di San Siro per ora occupata dal parcheggio e dal Parco dei Capitani e un distretto sportivo e commerciale dove ora c’è il “Meazza’’, che andrebbe dunque demolito. I quattro “paletti’’ sopra indicati sono state recepiti dalle osservazioni emerse nel dibattito pubblico su San Siro che si è concluso lo scorso 18 novembre e dall’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale lo scorso 22 dicembre.

Palazzo Marino ora chiederà ai club di aggiornare lo studio di fattibilità sul nuovo stadio con le proposte sopra indicate. Le parti, dunque, presto si rivedranno. Ma non solo. Il sindaco Giuseppe Sala non si accontenta delle parole del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ("nessun vincolo sul Meazza"), il quale, di fatto, ha smentito il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi che invocava il vincolo. Il Comune, dunque, interpellerà gli enti competenti – lo stesso ministero e la nuova sovrintendente milanese Emanuela Carpani – sulla possibilità che sul Meazza venga posto un vincolo. In altre parole, l’amministrazione, prima di procedere con altri atti che confermino l’interesse pubblico al piano rossonerazzurro, vuole avere la certezza formale che sulla Scala del calcio non sarà posto alcuna tutela. Un modo – secondo i più maliziosi – per prendere tempo, fare melina e andare oltre le elezioni regionali 12 e 13 febbraio.

Il confronto con Milan e Inter sulle modifiche richieste e l’attesa della risposta della Carpani sul vincolo sposterà di alcune settimane la decisione finale di Palazzo Marino sul progetto dei club. Avanti piano.

La Giunta, intanto, con una nota riassuntiva della delibera firmata dagli assessori Giancarlo Tancredi (Rigenerazione urbana) e Gaia Romani (Partecipazione) ha messo nero su bianco le richieste di modifica al piano dei club. L’esecutivo, per prima cosa, chiede "l’individuazione di risorse economiche aggiuntive, in modo da poter destinare una quota pari almeno a 40 milioni di euro per progetti da realizzare nei quartieri limitrofi, a partire da quanto delineato nello studio d’area ’’Mosaico’’ presentato dall’amministrazione nei mesi scorsi". Secondo: "Incrementare la superficie a verde, in modo che rappresenti almeno il 50% rispetto al totale dell’area, a dare priorità al raggiungimento della neutralità carbonica e alla minimizzazione dell’impatto ambientale, ad adeguarsi al Piano Aria Clima del Comune". Terzo: "La capienza dello stadio dovrà essere aumentata assicurando l’accessibilità e garantendo un adeguato numero di posti per le fasce meno abbienti (almeno pari a quello attuale)". L’obiettivo indicato dal Consiglio comunale è passare da 60 mila a 70 mila posti. Quarto: "L’impianto dovrà anche essere allontanato dalle abitazioni di via Tesio, con la predisposizione di soluzioni per mitigare l’impatto sonoro".

In Giunta si è registrato lo strappo dell’assessora all’Ambiente, la verde Elena Grandi, che non ha votato a favore della delibera ma si è astenuta e preannuncia un voto contrario alla futura delibera sull’interesse pubblico al progetto dei club. Milan e Inter non commentano la mossa del Comune ma fanno sapere che era un atto atteso.

 

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