Milanesi divisi sul nuovo San Siro. Milan e Inter pronte ad aumentare i posti

Presentata la relazione di Pillon. Sì a un impianto più moderno, ma ci sono timori per il maxi-cantiere e i tifosi sono preoccupati per il caro-biglietti

Il nuovo stadio di San Siro nella visione dei progettisti

Il nuovo stadio di San Siro nella visione dei progettisti

Milano - Uniti sull’obiettivo finale, divisi sulla soluzione da adottare per raggiungerlo. La relazione conclusiva del coordinatore del dibattito pubblico sul progetto del nuovo stadio a San Siro Andrea Pillon – un documento di 64 pagine presentato ieri mattina a Palazzo Marino – mostra che i milanesi hanno opinioni contrastanti sul futuro del “Giuseppe Meazza’’ (l’ipotesi è la demolizione) e sulla proposta di Milan e Inter di realizzare un nuovo impianto nell’area attualmente occupata dal Parco dei Capitani e dal parcheggio proprio di fianco alla Scala del calcio.

«Dal dibattito pubblico – si legge nella relazione firmata da Pillon – sembra emergere una generale condivisione rispetto alla necessità per le due società (Milan e Inter, ndr ) di dotarsi di un impianto moderno e al passo con le nuove esigenze sportive, economiche e commerciali già perseguite dai più importanti club nazionali ed internazionali. A dividersi sono invece le posizioni che riguardano la realizzazione di un nuovo impianto rispetto alla ristrutturazione dello stadio Meazza".

Uno dei temi più dibattuti sul progetto del nuovo stadio è stato quello della capienza, circa 60 mila posti, pochini secondo molti cittadini, considerando che l’attuale impianto può arrivare vicino agli 80 mila posti. Meno posti uguale prezzi dei biglietti più alti? Questa la preoccupazione di molti partecipanti al dibattito pubblico. I rappresentanti di Milan e Inter hanno spiegato che "la scelta di fissare la capienza a 60 mila posti deriva dall’analisi della media delle presenze effettive agli eventi sportivi, che negli ultimi anni non ha mai superato le 70 mila presenze. Inoltre, dai dati mostrati, risulta che il terzo anello sia stato utilizzato solo per il 15% della sua capienza".

Eppure i club, nel corso degli incontri del dibattito pubblico, hanno aperto alla richiesta dei tifosi, come riporta la relazione: "Di fronte alle preoccupazioni sollevate, i proponenti hanno comunque assicurato che nelle eventuali successive fasi di progettazione cercheranno di trovare soluzioni per aumentare leggermente la capienza stimata, sempre ponendo attenzione alla sostenibilità economica dell’intervento". Non solo. "A fronte della riduzione della capienza dello stadio viene proposto che il “Comune richieda che una quota significativa (10%) dei posti dello stadio sia riservata per essere venduta in modo trasparente a prezzi popolari".

Alcuni partecipanti al dibattito pubblico hanno chiesto ai club anche di "tener fuori dallo stadio i soggetti criminali", cioè gli ultrà più facinorosi di Milan e Inter. Un’altra preoccupazione sollevata dai cittadini, in particolare dai residenti vicino allo stadio, riguarda il cantiere per il nuovo impianto, cantiere che potrebbe provocare disagi. "I cittadini chiedono che questi disagi vengano contenuti il più possibile", spiega Pillon, che aggiunge: "La vicinanza del nuovo stadio alle case di via Tesio è stato un altro dei temi centrali del dibattito pubblico.

Ma i club propongono la realizzazione di uno stadio moderno, che avrà impatti minimi sul fronte dell’acustica e delle vibrazioni". Dibattito aperto anche sull’utilizzo dei circa 34 milioni di euro di oneri di urbanizzazione generati dall’intervento rossonerazzurro, che vale 1,2 miliardi di euro. I club propongono di utilizzare quei fondi per gli interventi sul verde e per il rifacimento del sottopasso Patroclo. Alcuni cittadini, invece, ipotizzano di usare quei 34 milioni di euro per la riqualificazione del quartiere San Siro, anche la parte con le case popolari.