Nuovo stadio di San Siro: "sì" del Comune, ma condizionato

La Conferenza dei servizi fissa paletti su volumetrie, costo dei biglietti e inquinamento. Nel mirino la demolizione del Meazza

San Siro

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Milano, 16 ottobre 2019 -  La formula è in burocratese: «Sostanziale assenso, sia pur condizionato, sullo studio di fattibilità in esame». La sostanza è chiara: la Conferenza dei servizi del Comune presieduta dall’architetto Giovanni Tancredi ha dato un primo via libera al progetto presentato da Milan e Inter lo scorso 10 luglio per la realizzazione di un nuovo stadio a San Siro. Un sì al nuovo impianto che i club vorrebbero realizzare nell’attuale parcheggio di San Siro, ma un sì con un po’ di paletti indicati nei vari pareri raccolti dall’amministrazione nelle ultime settimane, dall’eccesso di volumetrie ai rischi per l’ambiente fino ai dubbi sulla demolizione del Meazza, espressa in primis dalla sovrintendente milanese ad Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Antonella Ranaldi.

Una serie di «riserve» e «condizioni» elencate nelle 75 pagine di verbali resi noti ieri da Palazzo Marino. Vediamo nei dettagli. Parliamo dal nodo delle volumetrie. Milan e Inter vogliono realizzare il nuovo stadio nell’area del parcheggio di San Siro, ma puntano anche a costruire un distretto multifunzionale con centro commerciale e due o tre grattacieli per uffici e hotel. Un progetto con un indice volumetrico di 0,63. Gli uffici tecnici del Comune rilevano che tale indice è quasi il doppio rispetto allo 0,35 previsto nel Piano di governo del territorio appena approvato, quindi servirebbe una variante urbanistica. Il capo della direzione Sport del Comune Andrea Zuccotti, intanto, tira in ballo un altro tema rilevante per il futuro di San Siro: «L’accessibilità a livello di costi per utenza», cioè per i tifosi di Milan e Inter. Sì, perché «la modernizzazione dell’impianto prevede ampie aree luxury e ospitality. Si spera che non sia un impianto con caratteristiche di “esclusività’’, in termini di fruibilità». Insomma, il nuovo San Siro non deve essere uno stadio per ricchi e Milan e Inter dovrebbero dare garanzie in questo senso.

Il parere dell’Ats, firmato da Giorgio Ciconali, indica tre condizioni sanitarie per arrivare a un sì definitivo al nuovo stadio. La prima è l’utilizzo del nuovo San Siro solo per le partite, non per i concerti, «per prevenire le criticità relative all’inquinamento acustico». La seconda condizione stoppa la demolizione del Meazza «per tutelare la popolazione residente da impatti negativi» e propone «la riconversione» dell’attuale stadio «ad altri usi compatibili con il progetto». La terza più che una condizione è una critica: la concentrazione delle attività commerciali e non solo nell’area di San Siro provocherebbe più traffico «con effetti negativi della qualità dell’area e acustica». In pratica più smog e più rumore.  

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