San Rocco riscopre i suoi tesori

Restaurato l’oratorio del XV secolo: svelato e restituito alla sua antica bellezza l’affresco dell’Assunzione

Migration

Uno dei beni storici del territorio, l’oratorio di san Rocco, all’ingresso di Fallavecchia, è stato salvato dal degrado grazie ai finanziamenti della Regione e dell’ospedale Maggiore Cà Granda e riassegnato alla parrocchia di Morimondo. Alla cerimonia erano presenti Achille Lanzarini, presidente della Fondazione Patrimonio Cà Granda, e il sindaco Marco Marelli. I lavori di restauro sono durati parecchi anni, anche per via del Covid, ma soprattutto per le diverse difficoltà che si sono incontrare durante le varie fasi dell’intervento. Anche se non sono stati conservati documenti certi, la costruzione dell’oratorio viene fatta risalire al XV secolo. Essendo collocato su una strada si pensa possa aver avuto, nei secoli, una funzione di rifugio e preghiera per i viandanti. Venne realizzato in due momenti: prima la parte dell’abside a cui poi è stata aggiunta l’aula. Dedicata a San Rocco, nell’Ottocento la chiesetta era stata usata per il ricovero degli appestati. Nel corso dei lavori è stata scoperta una figura che negli ultimi decenni non si vedeva. "All’interno il ciclo pittorico è costituito dall’effigie di san Rocco e di san Sebastiano, sui lati dell’abside. Togliendo il solaio che divideva l’aula dal sottotetto abbiamo scoperto che il ciclo pittorico era completato dall’Assunzione in trono della Madonna" commenta Elisabetta Chiocchini, la direttrice del restauro. "Di questo affresco non c’erano documenti. Oggi chi entra in san Rocco lo può ammirare in tutta la sua bellezza". "A Morimondo – dice Morelli – abbiamo cinque oratori. Questo è il primo che viene recuperato. Speriamo che in futuro si possa intervenire anche sugli altri".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro