Salvini incorona Albertini e punzecchia Sala

Il leader della Lega: "Il candidato sindaco? Gabriele parte da un gradino in più. Se fossi nell’attuale primo cittadino, sarei preoccupato"

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di Massimiliano Mingoia

"Gabriele Albertini candidato sindaco? Se fossi Sala, oggi sarei più preoccupato rispetto alla scorsa settimana". Il segretario della Lega Matteo Salvini visita il centro vaccinale alla Fabbrica del Vapore e da lì lancia una stoccatina all’attuale primo cittadino targato centrosinistra.

In vista delle elezioni comunali in programma in autunno, il leader del Carroccio è convinto che Albertini, sindaco di Milano dal 1997 al 2006, possa riuscire a fare l’impresa e a battere l’attuale numero uno di Palazzo Marino: "Ho incontrato persone in gambissima che ritengo all’altezza di sfidare Sala: penso a Rasia e ad altri. Ma se qualcuno ha fatto per anni e bene il sindaco di Milano parte da un gradino in più". Dopo la prima telefonata di lunedì, con cui il segretario lumbard ha rotto il ghiaccio con l’ex sindaco dopo anni di silenzio e tensioni, i due si sono risentiti: "Abbiamo ricordato quanto Milano sia cambiata grazie a Giunta Albertini e Lega".

Salvini accantona le polemiche del passato. Va ricordato però che nel suo primo mandato in Comune (1997-2001), Albertini governò con la Lega (e lo stesso Salvini) all’opposizione. Nel secondo mandato (2001-2006), invece, il sindaco accettò l’alleanza con il Carroccio di Bossi, ma solo dopo una lunga trattativa. Salvini se lo ricorda bene: "Sapete che io con Albertini ho litigato non una ma 150 volte, compreso quando mise un veto sulla mia ricandidatura in Consiglio comunale". Acqua passata. "Sicuramente Albertini non può essere accusato di essere al servizio di Salvini e della Lega e può guidare una squadra che dia lo slancio che questa città ha perso. In questi 5 anni di Sala non ricordo una grande opera: scali e stadio sono fermi, va avanti Mind". La replica di Sala, su Twitter, non si fa attendere: "Io stanco? A Salvini dico che chi come me ha sempre lavorato tanto ha molta resistenza. Preoccupazione che forse non ha chi, come lui, ha fatto solo chiacchiere nella vita". Controreplica: "Beppe, stai sereno".

Polemica a parte, manca ancora l’accordo di tutto il centrodestra sul nome di Albertini. Salvini ne ha già parlato con il leader azzurro Silvio Berlusconi ma non ancora con la segretaria di FdI Giorgia Meloni. L’immobiliarista Roberto Losito, intanto, ha lanciato una petizione su change.org per sostenere Albertini. La segretaria milanese del Pd Silvia Roggiani, infine, ricorda che nel 2016 l’ex sindaco fu eletto in Consiglio comunale (1.363 voti) ma si dimise subito: "Ha talmente a cuore Milano".

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