Milano, si appende al balcone dopo la morte dell'amico: salvato dai carabinieri

Città Studi, il gesto estremo di un 78enne. Poi la telefonata del dirimpettaio e la porta buttata giù a calci dai militari

carabinieri

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Ai medici non ha voluto spiegare perché avesse scelto di farla finita, ma forse quel momento di estremo sconforto che l’ha spinto a tentare di togliersi la vita è stato generato dalla recentissima scomparsa del suo amico più caro, avvenuta circa due settimane fa. Per fortuna, però, Mario (nome di fantasia), 78 anni compiuti pochi giorni fa, non è riuscito nel suo intento: lo hanno salvato in extremis tre vicebrigadieri e un carabiniere scelto del Nucleo Radiomobile. La ricostruzione della vicenda ci porta in uno stabile di Città Studi, qualche minuto dopo la mezzanotte di domenica: alla centrale operativa di via Moscova arriva la chiamata di un residente, che dice di vedere un uomo penzolante fuori dal balcone del settimo piano del palazzo di fronte. In pochi minuti piombano in zona due equipaggi del pronto intervento con sirene e lampeggianti accesi: i militari chiedono l’ausilio dei vigili del fuoco per forzare l’ingresso, ma capiscono altrettanto rapidamente che l’attesa potrebbe essere fatale all’aspirante suicida, che dà ancora segni di vita muovendo le gambe.

Così i carabinieri scavalcano il cancello esterno dell’edificio, riescono a entrare e a raggiungere il pianerottolo dell’abitazione di Mario: c’è una porta blindata chiusa a chiave, buttata giù con una cinquantina di ostinati calci. L’anziano viene tirato su e liberato dalla morsa della corda da scalatore (lo è stato in un passato ormai lontano) che si è stretto attorno al collo con un nodo scorsoio, dopo averne fissato l’altra estremità al gancio della tenda da sole aiutandosi con una scala di acciaio. I militari hanno subito la tragica sensazione di non essere arrivati in tempo, ma dopo pochi secondi il settantottenne riprende insperatamente a respirare: sì agitato e in stato confusionale, però vivo. I sanitari di Areu lo trasportano in codice giallo al pronto soccorso del Niguarda, dove verrà subito dichiarato fuori pericolo. A quel punto, i militari recuperano in casa il cellulare dell’anziano e contattano prima la nipote e poi il fratello maggiore, che vive in un altro quartiere della città: da lui scoprono che Mario non si è mai sposato e non ha figli.

Vicini di casa e commercianti della zona, che lo conoscono da una vita e lo descrivono come una persona estremamente schiva e riservata, riferiscono di quell’amico fraterno morto a inizio agosto, del dolore per la perdita inaspettata e della solitudine che si è materializzata all’improvviso. Alla fine, però, l’intervento salva-vita di quei quattro carabinieri gli ha impedito di andarsene in una notte di fine estate.

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