Milano, Salone del Mobile 2022: è già "tutto esaurito"

Metropolitana rossa piena sin dalle prime ore del mattino, ingorghi in città e code davanti ai parcheggi

Code in ingresso al Salone del Mobile di Milano

Code in ingresso al Salone del Mobile di Milano

L’assaggio si era già avuto dalla sera prima, con la partenza del ricco palinsesto del Fuorisalone, che ha visto spuntare in città installazioni di ogni genere. Ma ieri mattina è bastato mettersi in viaggio, sulla linea rossa della metropolitana gremita sin dalla prime ore del mattino, insieme a tutto il "popolo del design" per capire il "clima" di contagioso entusiasmo provocato dalla ripartenza del Salone del Mobile. Ingorghi e traffico, come non si vedeva da due anni, code di auto per entrare nei parcheggi e una volta in fiera file di visitatori ai tornelli! Il sindaco Beppe Sala chiede "pazienza" ai milanesi. Intanto tassisti e ristoratori festeggiano il "tutto esaurito". Curioso anche notare come, ad esempio, buona parte dei visitatori stranieri che viaggiano a passo spedito nei viali della fiera, fra un padiglione ed un altro, o anche nel metrò, non hanno la mascherina, oggetto dismesso da più tempo per loro ma non da noi. C’è fame di vedersi, di confrontarsi, di toccare dal vivo le novità, passando dai big come Kartell, Molteni, ai marchi più giovani del made in Italy: fra le new entry al Salone Maria Antonia Urru e Limonta, due brand "sostenibili".

Raccontano due designer olandesi: "Se per quasi due anni il mondo si è chiuso in casa, la casa non si è fermata". Anzi, incalza Ricardo Bello Dias, braccio destro di Marva Griffin, "anima" del Salone Satellite, "il tema casa è stato attraversato da profonde riflessioni", è "come se il mondo fosse diventato più femminile, e quindi il design si è ingentilito nelle forme, nei colori. Anche l’illuminazione è più poetica, naturale". I giovani designer del pianeta dopo anni così cupi "coltivano un pensiero positivo, progettano con maggiore consapevolezza gli oggetti di uso quotidiano, utilizzando materiali riciclabili". E di spunti, a voler cambiare sul serio, l’installazione di Mario Cucinella ne offre, affrontando il tema della transizione ecologica, la casa come primo tassello urbano e la città come miniera. Le soluzioni (e le aziende che le praticano) ci sono, alla politica tocca la regia. Ad esempio, è possibile dare una seconda vita al caffè esausto realizzando materiali organici, addizionati con fibre di bambù, trasformando i rifiuti in bio materiali. L’altra annosa qestione riguarda la plastica: per il 2050 le previsioni di produzione parlano di un raggiungimento di circa 34 miliardi di tonnellate. E ad oggi a livello globale viene riciclato poco meno del 10%, che spreco vista la potenzialità di questo materiale.

 

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