Saldi inverno 2019, in Lombardia si parte il 5 gennaio

Confcommercio parla di una spesa di 140 euro a testa, mentre il Codacons frena gli entusiasmi e prevede una contrazione delle vendite

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Milano, 1 gennaio 2019 - Saldi al via? In Lombardia bisogna avere pazienza ancora qualche giorno: la corsa all'affare inizierà sabato 5 gennio, "primo giorno feriale antecedente l'Epifania".  La durata massima è di sessanta giorni, pertanto termineranno mercoledì 5 marzo 2019.

Regione Lombardia ricorda gli obblighi per i negozianti e i diritti per i clienti. "Ai fini di informazione e tutela dei consumatori, i commercianti hanno l’obbligo di esporre, accanto al prodotto, il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso. È invece facoltativa l’indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso. L’operatore commerciale ha l’obbligo di fornire informazioni veritiere in merito agli sconti praticati sia nelle comunicazioni pubblicitarie sia nelle indicazioni dei prezzi nei locali di vendita. Non può inoltre indicare prezzi ulteriori e diversi e deve essere in grado di dimostrare agli organi di controllo la veridicità delle informazioni relative al prodotto. I prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale e se ciò non è possibile, cartelli o altri mezzi devono fornire al consumatore informazioni inequivocabili e non ingannevoli".

CONFCOMMERCIO: "140 EURO A TESTA" -  "Saranno saldi - euro più euro meno - in linea con quelli dello scorso anno, ma avranno la straordinaria opportunità di risvegliare i consumi", sottolinea Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia, "i consumatori potranno così tornare a trovare 'vere' occasioni nei nostri negozi; noi commercianti potremo affrontare più sereni le prossime scadenze; le vie ed i centri dei nostri Comuni avranno l'opportunità, offerta dalla moda, per rianimarsi. Rinsaldare le relazioni con i clienti all'insegna della trasparenza del rapporto prezzo/qualità e della fiducia, con professionalità e servizio offerti nei negozi di prossimità. Questo è il 'mood' che caratterizza questo particolare momento di vendite". "Il 2018 - spiega Borghi - si è chiuso senza botti e con molte preoccupazioni per i commercianti che si vedono schiacciati da consumi che non decollano, concorrenza sleale del 'wild' web, costi incomprimibili e tasse sempre più asfissianti. Bene dunque l'aver sterilizzato per questo 2019 l'incremento di 2,2 punti percentuali dell'Iva che sarebbe schizzata dal 1° gennaio al 24,2%, ma occorre molto di più per rilanciare la nostra economia a partire dall'eliniminazione delle clausole di salvaguardia che invece sono incrementate per valore, la riduzione del costo del lavoro e la previsione di una web tax per i colossi del web, vista la difficoltà di avere un'univoca norma comunitaria".

CODACONS FRENA GLI ENTUSIASMI -  Sui saldi di fine stagione il Codacons prevede una contrazione delle vendite che lascera' molti commercianti delusi. Secondo l'associazione, non ci sara' alcuna corsa all'acquisto e le vendite sono destinate a registrare un nuovo calo, seguendo una tendenza ormai consolidata negli ultimi anni. Nei primi giorni di saldi solo outlet e boutique d'alta moda faranno registrare presenze e numeri positivi, ma saranno principalmente i turisti stranieri a fare acquisti. "I saldi invernali non basteranno a risollevare le sorti del commercio - spiega il presidente Carlo Rienzi - Gli acquisti durante il periodo di sconti, infatti, faranno registrare anche nel 2019 una pesante flessione, pari a circa il 7% su anno e una spesa media a famiglia che scende a quota 157 euro. Questo perche' da un lato la data di partenza delle promozioni al termine delle feste natalizie e di Capodanno e' assolutamente inadeguata, avendo le famiglie gia' svuotato i portafogli tra regali e spese alimentari; in secondo luogo i consumatori hanno modificato profondamente le proprie abitudini, spostando gli acquisti verso l'e-commerce che registra crescite delle vendite a due cifre e che puo' godere di sconti liberi tutto l'anno". Secondo Rienzi, "in tale contesto i saldi di fine stagione appaiono inutili e obsoleti e andrebbero eliminati del tutto, per fare posto sia a iniziative come il 'black friday' che registrano il grande favore dei consumatori, sia alla liberalizzazione degli sconti, lasciando agli esercenti la facolta' di scegliere quando e come scontare la propria merce".

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