Sanità Lombardia, Sala al Pd: si passi da contestazioni a proposte entro luglio

Il sindaco: "Io ci sono ma scordiamoci che dobbiamo fare tavoli e metterci alcuni mesi. E quindi mettiamo a sistema quello che abbiamo ricevuto"

Il sindaco Beppe Sala

Il sindaco Beppe Sala

Milano, 3 luglio 2020 - Dal sindaco di Milano Giuseppe Sala un invito al Partito Democratico. Secondo il pirmo cittadino dopo l'emergenza Covid il Partito democratico e il centrosinistra "devono essere nelle condizioni di tirare fuori una proposta" su come riformare la sanità in Lombardia.

"Noi dobbiamo essere nelle condizioni di tirare fuori una proposta, utilizziamo il mese luglio ma non di più per fare una proposta del Pd e del centrosinistra, - ha detto intervenendo all'evento promosso dal Pd Lombardia dal titolo, 'Lombardia: Un'altra Sanità per vivere sicuri' -. Bisogna passare dalla fase della contestazione dei danni a una serie di proposte. Le idee ce le abbiamo ma smettiamola di dire che i presidi territoriali non hanno funzionato, cosa vogliamo fare? Scordiamoci che possiamo avviare tavoli e metterci mesi a riflettere sulla nostra proposta. Abbiamo discussi di tutto ora mettiamo a sistema quello di cui abbiamo discusso. Ma prendiamoci non più di luglio". 

Secondo il sindaco di Milano, innanzitutto occorre definire meglio il ruolo dei sindaci in campo sanitario e uscire dall'ambiguità, questa "cosa bizzarra che sono responsabili della salute pubblica senza averne" gli strumenti. Va chiarito, in particolare, ha detto Sala, se si vuole "che i sindaci siano parte attiva delle politiche sanitarie. Io penso che sia importante che lo siano, ma è una decisione che va presa e che va al di là del sistema lombardo". Altrimenti, ha ammesso, io non mi sento di giocare un ruolo così ambiguo, così spurio". 

Occorre poi "passare dalla contestazione dei danni provocati dalla legge 23 e della perdita dei presidi territoriali, a una serie di proposte. Ci sono le idee per ragionare insieme su qualsiasi cosa - ha proseguito Sala - Per esempio sui presidi territoriali mutualistici o se vogliamo rimettere insieme qualcosa tipo le case della Salute dell`Emilia Romagna. Io ci sono, voglio essere parte attiva, ma scordiamoci che dobbiamo fare tavoli e metterci alcuni mesi. E quindi mettiamo a sistema quello che abbiamo ricevuto. A queste condizioni ci sono, mi impegno, ma non prendiamoci - ha concluso - più di luglio".

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