Milano, il sindaco Sala: "Gergiev, amico di Putin, non condanna la guerra: addio Scala"

Il primo cittadino aveva chiesto al direttore d'orchestra moscovita de "La dama di picche" una presa di distanza dall'aggressione russa. nessuna risposta ed epilogo scontato

Valery Gergiev, direttore d'orchestra amico di Putin

Valery Gergiev, direttore d'orchestra amico di Putin

Milano – "Non credo che ci sarà, credo che a questo punto lo possiamo escludere". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto se il prossimo 5 marzo il direttore d’orchestra Valery Gergiev dirigerà la Dama di Picche al teatro alla Scala, dopo che il teatro gli ha chiesto una presa di distanza dalla guerra, dopo l’aggressione all’Ucraina. "Il maestro non ha risposto io certamente non ho chiesto nessuna abiura però ho chiesto una presa di distanza dalla guerra, che è una cosa un pò diversa", ha aggiunto Sala a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Iulm.

 «Vedo che altre persone nel mondo artistico, tipo la Netrebko, si sono espresse in questo modo, e anche molti nel mondo dello sport. Io non voglio giudicare ma quello che so, ho chiesto un attimo fa al sovrintendente Dominique Meyer - ha aggiunto Sala che è presidente della Scala -, è che Valery Gergiev è ripartito e non ha risposto». «Vedremo quello che succederà - ha concluso - questo è un tema che è stato sollevato da Milano ma varie realtà e templi della musica hanno risposto».

Proprio oggi infatti scade l'ultimatum a Gergiev fatto dal sindaco di Monaco Dieter Reiter, anche a nome della Munchner Philharmoniker, ovvero fare entro oggi una presa di distanze da Putin pena la fine della collaborazione con l'orchestra di cui è direttore principale dalla stagione 2015/16. Intanto è di ieri l'annuncio della presa di distanze dal maestro russo, amico e sostenitore di Vladimir Putin, da parte del suo agente internazionale Marcus Felsner.

 «Alla luce della guerra criminale perpetrata dal regime russo contro la nazione Ucraina democratica ed indipendente, e contro l'aperta società europea nel suo complesso, è diventato impossibile per noi, e chiaramente sgradito, difendere gli interessi del maestro Gergiev» ha spiegato in una nota.