Sala-Bernardo, guerra di sondaggi. Il sindaco: più vigili, bici e turisti

Dati opposti sui due candidati. Il primo cittadino: "Noi moralmente affidabili sui fondi europei". È polemica

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di Massimiliano Mingoia

Mancano ancora due mesi alle elezioni comunali ma è già guerra di sondaggi tra Giuseppe Sala e Luca Bernardo. In mattinata spunta una rilevazione Demoskopica per la trasmissione Rai “Anni Venti’’ in cui il candidato sindaco del centrodestra Bernardo è dato in vantaggio 45-49% sul primo cittadino di centrosinistra Sala (43-47%), mentre l’ipotetico candidato sostenuto dal M5S non andrebbe oltre il 5-7%. Nel pomeriggio, però, viene reso noto un altro sondaggi, stavolta realizzato da Winpoll per Scenari politici in cui il risultato è completamente ribaltato: Sala è dato al 48,3%, vicino a una maggioranza assoluta che gli assicurerebbe la vittoria al primo turno, Bernardo è staccato di quasi nove punti percentuali: 39,6%. Gli altri candidati sindaci? Il grillino ancora senza nome potrebbe prendere il 3,4%, Gianluigi Paragone è al 3,2%, Bianca Tedone (Potere al popolo) all’1,2%, il socialista Giorgio Goggi allo 0,9%, Simone Sollazzo allo 0,5%.

Sala, sollecitato dai cronisti sui dati dei sondaggi, si mostra cauto: "Io sono fiducioso, ma manca ancora parecchio tempo. Alla fine decideranno i cittadini". Il sindaco è ai Chiostri di via San Barnaba per presentare la sua campagna di comunicazione elettorale. Lo slogan scelto è "Milano sempre più Milano". Sottotitolo: "Orgogliosi della nostra città continuiamo a cambiarla insieme". Lo slogan si sviluppa in altri slogan tematici: "Milano sempre più semplice, più verde, più connessa, più giusta, più internazionale". Non solo. Il sindaco indica tre parole d’ordine per il presente e il futuro della sua amministrazione: "Incorruttibilità, capacità, indipendenza".

Sulla prima parole d’ordine, il sindaco affonda il colpo contro i rivali di centrodestra: "Abbiamo preparato un progetto di Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dall’Unione Europea, ndr) che dimostra come Milano ha la capacità di passare dai sogni alla realtà. Solo noi abbiamo le caratteristiche morali di affidabilità per gestire questo cambiamento e le risorse che arriveranno dalla Ue. Negli ultimi dieci anni non c’è stata un’accusa di corruzione nei confronti di chi ha governato a Palazzo Marino". L’accenno alla maggior "moralità" del centrosinistra scatena subito le reazioni polemiche del fronte opposto. L’assessore regionale e consigliere comunale di FdI Riccardo De Corato ribatte: "Sala la smetta con la morale. Dopo i sindaci indagati di centrosinistra ai tempi di Mani Pulite, lui è il primo ad aver avuto, anche se reato prescritto, guai con la giustizia per Expo".

Polemica a parte, il sindaco indica tre cose che farebbe subito in caso di rielezione: "La prima: mettere mano al piano di assunzione di 500 nuovi vigili urbani. La seconda: rendere più organico il piano sulla mobilità associato allo sviluppo urbanistico. La terza: riportare i turisti a Milano". Sala, infine, sintetizza così il suo eventuale secondo mandato: "Continuità di gestione, discontinuità di contenuti".

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