Ruby Ter, Cassazione: "No al ricorso di Berlusconi, atti a Milano"

Lo 'spacchettamento' dell'inchiesta e la trasmissione dei vari stralci in tutta Italia per competenza territoriale era stata disposta dal gup di Milano

Silvio Berlusconi

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Milano, 18 luglio 2017 - Restano a Milano gli atti dei procedimenti stralcio dell'indagine Ruby ter che vede Silvio Berlusconi tra gli imputati per corruzione in atti giudiziari. E' questa la decisione della sesta sezione penale della Cassazione, che ha respinto il ricorso dei legali dell'ex premier conto il provvedimento in base al quale sono stati trasferiti da Monza e Treviso a Milano le 'cartèe'relative a Giovanna Rigato (Treviso) e Aris Espinosa ed Elisa Toti (Monza).

Secondo gli avvocati Franco Coppi e Federico Cecconi, i pm trevigiani e brianzoli non avrebbero potuto restituire ai colleghi milanesi gli atti senza passare dal vaglio di un gip sulla competenza territoriale. Cosa che invece non è avvenuta. L'udienza in Cassazione si è tenuta a porte chiuse venerdì scorso. Lo 'spacchettamento' dell'inchiesta e la trasmissione dei vari stralci in tutta Italia per competenza territoriale era stata disposta dal gup di Milano nell'aprile dell'anno scorso. I fascicoli sulle tre ospiti delle serate ad Arcore erano stati mandati a Treviso e Monza. La procura di Milano ne aveva poi chiesto la restituzione in base alle successive dichiarazioni del ragioniere Giuseppe Spinelli, il contabile di fiducia dell'ex premier, in quanto avrebbero dimostrato che gli ultimi pagamenti sarebbero avvenuti proprio nel territorio di competenza della magistratura milanese.

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