Rsa Belvedere, comitato di controllo sotto accusa

Consigliere di opposizione ne chiede lo scioglimento Nel ricovero cassanese 29 morti e tante polemiche

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Emergenza Covid in Rsa sempre più sotto la lente d’ingrandimento: "Un Comitato predisposto al controllo che non controlla o che si è accorto, e sarebbe ancora peggio, in ritardo di quanto avveniva, non assolve le sue funzioni. Le dichiarazioni, poi, di uno membro dimissionario dal comitato fanno propendere verso la necessità di un suo azzeramento".

A sostenerlo è la consigliere comunale Elena Bornaghi, civica Cassano Obiettivo Comune, che punta il dito contro il comitato di controllo della casa di riposo Belvedere, composto da quattro membri di nomina politica, due decisi dall’assemblea dei parenti e degli ospiti in Rsa ed di un volontario di una associazione, e ne chiede lo scioglimento. Si citano i periodi critici ignorati: "L’allerta Coronavirus è scoppiata il 22 febbraio, si è dovuto attendere il 19 di marzo perché si dichiarasse preoccupante la situazione nonostante fossero già noti i segnali di allarme. Ad oggi si contano 26 decessi dal mese di marzo, 12 anziani ancora in isolamento oltre alla metà del personale assente per malattia, con punte anche del 62,7%. Mi chiedo perchè la prsidente del comitato non ha ritenuto urgente convocare una seduta telematica per approfondire una situazione che stava diventando sempre più critica".

Le cose non fatte. "Cosa avrebbero dovuto fare di più? - conclude la Bornaghi - Ad esempio verificare la gestione dell’emergenza da parte della Kcs. Sollecitare risposte alle famiglie che chiedevano di essere messe in contatto con i loro cari. Informarsi con il personale sulla qualità del loro lavoro sottoposto a forte stress dovuto ai doppi turni e alla preoccupazione per il Covid 19".

Stefano Dati

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