Rogoredo, ecco il muro anti-pusher

Via Orwell, chiusi i varchi ai binari. Gli eroinomani tornano al boschetto

Il muro anti pusher a Rogoredo

Il muro anti pusher a Rogoredo

Milano, 22 giugno 2018 - Tutti i varchi sono stati chiusi con una serie di muretti realizzati tra un pilone e l’altro. Le vie di fuga di fatto azzerate. E i posti di spaccio smantellati. I lavori sono iniziati da poco, ma sembra che stiano già dando i primi parziali frutti: ieri mattina la spianata di via Orwell, una delle più frequentate piazze di smercio di droga del Nord Italia, era praticamente deserta; nel pomeriggio, la zona si è ripopolata, ma il via vai di qualche mese fa è al momento un lontano ricordo. Evidentemente i pusher hanno capito che quell’area non è più sicura come una volta: in caso di controlli delle forze dell’ordine (pressoché quotidiani quelli della stazione dei carabinieri Romana Vittoria e del commissariato Mecenate), non potrebbero più scappare lungo i binari dell’Alta velocità per rifugiarsi dall’altra parte della massicciata, o comunque impiegherebbero più tempo a fuggire. È il primo step del piano predisposto nelle scorse settimane dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Luciana Lamorgese.

Un piano che prevede nel breve periodo il completamento di un vero e proprio muro lungo 600 metri (cantieri in corso, dovrebbe essere pronto a ottobre) per blindare definitivamente la sede ferroviaria e togliere respiro agli spacciatori di eroina, che proprio sotto i piloni della tangenziale hanno traslocato. Intendiamoci, il problema è tutt’altro che risolto. Anche perché nei giorni scorsi si è assistito a una migrazione al contrario: pusher e tossicodipendenti sono tornati al punto di partenza, cioè il boschetto di via Sant’Arialdo, più volte al centro di servizi mirati da parte di polizia, carabinieri e agenti della locale.

Nel frattempo, però, la situazione è cambiata nell’area verde a due passi dalla stazione di Rogoredo: il terreno è stato parzialmente ripulito, in attesa che entri nel vivo il progetto di riqualificazione affidato dal Comune a Italia Nostra; inoltre, gli interventi anti-degrado hanno portato all’abbattimento delle staccionate che proteggevano le singole piazze di spaccio e alla realizzazione di sentieri per rendere più agevoli i pattugliamenti delle forze dell’ordine. Di conseguenza, stando a quanto abbiamo verificato, i pusher sono sì rientrati in parte al boschetto, posizionandosi però in un’area più interna della zona verde. Intanto, del caso Rogoredo si parlerà oggi pomeriggio nel corso di una seduta della Commissione Sicurezza a Palazzo Marino, con gli assessori Anna Scavuzzo e Pierfrancesco Maran. In mattinata, invece, una delegazione di Fratelli d’Italia presenterà un’interrogazione parlamentare sul tema durante un sopralluogo in via Sant’Arialdo.

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