Accoltellati a Rogoredo, preso il terzo fratello

Arrestato un trentunenne egiziano per il tentato omicidio. I due feriti restano in prognosi riservata

I rilievi della scientifica

I rilievi della scientifica

Milano, 17 aprile 2022 - Camminava  in viale Zara quando i poliziotti della Squadra Mobile lo hanno individuato e bloccato venerdì sera. Così è stato arrestato un egiziano di 31 anni, fratello di altri due già in carcere, per il tentato omicidio di due connazionali di 20 e 24 anni, cugini, ricoverati in prognosi riservata. Una violenza brutale andata in scena giovedì mattina nel cantiere di un ristorante di imminente apertura in via Russolo, a Rogoredo-Santa Giulia, che sarebbe stata scatenata da un debito non pagato. Una questione da neanche 3mila euro che sia un gruppo e sia l’altro sostiene di dover riscuotere. Tutti si conoscono, perché operai ex colleghi che hanno lavorato fianco a fianco in un altro cantiere della zona fino a qualche giorno fa. Il trentunenne, in Italia da meno di tre mesi, venerdì sera è stato arrestato in esecuzione del fermo disposto dal pm Maura Ripamonti. Sequestrata la Bmw, parcheggiata a poca distanza, utilizzata per la fuga (insieme a un furgone) dopo l’accoltellamento del ventenne egiziano, colpito con due fendenti che gli hanno perforato il cuore e un polmone: resta ricoverato in gravi condizioni al San Raffaele. Suo cugino Nadir, di 24 anni, è invece al Fatebenefratelli, ferito da calci all’addome che gli hanno causato la rottura di costole e la lesione di organi interni. "Sto bene", ripeteva dopo aver soccorso suo cugino appena accoltellato. Ma dopo poche ore, mentre era in Questura a fornire la sua testimonianza, ha accusato dolori lancinanti. Quindi è stato soccorso d’urgenza. Stando al suo racconto, stava sistemando delle piastrelle insieme al cugino e ad altri colleghi quando c’è stata l’irruzione dell’altro gruppo. "Pure io – raccontava Nadir in via Russolo – ero bersaglio delle coltellate ma sono riuscito a scappare. E anche un altro collega si è divincolato". Non è riuscito invece a difendersi dai calci. Dopo la fuga  uno dei tre fratelli egiziani, di 34 anni, ha deciso di costituirsi alla stazione dei carabinieri di Carugate. Un secondo fratello, invece, di 26 anni, è stato intercettato all’ospedale di Vimercate dove si è presentato lievemente ferito per essere medicato (ha rimediato 5 giorni di prognosi). Due notti fa l’interrogatorio in Questura da parte dei poliziotti della Squadra Mobile diretti da Marco Calì, che ha portato al duplice fermo. Venerdì sera, il terzo. Le indagini continuano per accertare le responsabilità: chi ha sferrato i fendenti e chi i calci?

 

 

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