Roghi causati da sigarette: due anziane morte in 24 ore

Avvolte dalle fiamme nei loro appartamenti mentre fumavano a letto. Intossicata anche la badante della novantaduenne Bruna Vaccari

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di Marianna Vazzana

A unire le due anziane morte tragicamente a distanza di 24 ore, entrambe avvolte dalle fiamme in incendi domestici, c’è anche un altro elemento: la sigaretta. All’origine dei roghi ci sarebbe sempre un mozzicone “fatale“, acceso per fumare a letto e caduto accidentalmente causando prima una fiammata e poi un rogo incontrollabile. Non c’è stato niente da fare per Bruna Vaccari, di 92 anni: all’arrivo dei vigili del fuoco, dei soccorritori del 118 e dei carabinieri del Nucleo Radiomobile e della stazione Duomo, il suo corpo era senza vita. Ucciso dalle fiamme. La richiesta di aiuto è partita attorno alle 21 di mercoledì dall’ottavo e ultimo piano della palazzina di via Serbelloni 14, in pieno centro, dove l’anziana viveva da anni. In quel momento, in casa c’era anche la sua badante, una donna salvadoregna di 56 anni, che era in un’altra stanza quando nella camera da letto dell’anziana è divampato l’incendio: appena se n’è accorta, ha chiamato aiuto. Ma la signora Vaccari era già intrappolata nel fuoco ed è deceduta poco dopo. La cinquantaseienne invece è stata accompagnata in codice giallo all’ospedale Fatebenefratelli per intossicazione, data la gran quantità di fumo respirato. "Una tragedia – commenta un vicino di casa –. Io mi sono accorto del rogo solo quando sono arrivati i pompieri. Non immaginavo che la signora Vaccari fosse morta, l’ho saputo stamattina (ieri per chi legge, ndr)". Chi la conosceva la descrive come "una donna perbene, tranquilla. Aveva cresciuto due figlie insieme al marito, scomparso da tempo. Nella vita è stata mamma e moglie. Una “casalinga benestante“". Maria Strafile, invece, morta a 89 anni la sera prima in un alloggio Aler al piano terra di via Giovio 24, a due passi da corso Vercelli, nella vita aveva gestito una mensa. Secondo quanto emerso al momento, la sigaretta che ha acceso in camera da letto è finita sulla sua tuta in acetato, altamente infiammabile, mandando a fuoco la stanza in pochi secondi poco dopo le 22.30 di martedì.

La donna è morta per le gravi ustioni e il fumo respirato. L’ipotesi è che la signora, affetta da problemi di salute e non in grado di camminare, si sia addormentata con il mozzicone acceso o che l’abbia fatto cadere inavvertitamente sugli indumenti mentre si trovava nel letto. Ha avuto cinque figli, quattro maschi e una femmina, uno dei quali abitava con lei per accudirla e che al momento della disgrazia non era in casa. Ad accorgersi del fumo è stato un altro inquilino, che ha lanciato l’allarme. Per precauzione sono state evacuate due scale, una trentina di persone, rientrate in casa dopo un paio d’ore.

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