Rivoluzione della sosta a pagamento a Sesto San Giovanni: la protesta non si placa

Contestazioni durante gli incontri organizzati dall’amministrazione che introdurrà cinquemila posti con strisce blu nei punti strategici

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Sesto San Giovanni (Milano) - Rischia di trasformarsi in uno scontro senza precedenti tra cittadini e amministrazione comunale l’applicazione del nuovo piano della sosta che dal prossimo primo aprile introdurrà ben 5mila posti a pagamento nei punti strategici del territorio. Dopo le proteste già esplose da più parti in questi giorni e una raccolta di firme con numeri da record, il Comune ha deciso di scendere in piazza per spiegare ai cittadini le ragioni di questo provvedimento. Tre incontri si sono svolti nei giorni scorsi e altri quattro sono già in programma: domani alle 18.30, nel salone dell’oratorio Rondinella, viale Matteotti 425; martedì 22 alle 19 a Cascina Gatti nella parrocchia Santa Maria, via Carlo Marx 450; lunedì 28 marzo dalle ore 20.30 allo Spazio Camelot di via Cesare Battisti 36; martedì 29 marzo alle 20.30 nel Centro Bulgarelli, via Boccaccio 385. L’obiettivo è incontrare i cittadini e distribuire materiale informativo su tariffe e modalità di pagamento.

I primi incontri sono stati accesissimi e hanno visto la partecipazione non soltanto dei residenti, ma anche di persone che quotidianamente arrivano a Sesto per lavorare. "Non si può pagare 300 euro all’anno per venire a lavorare a Sesto – ha attaccato un commerciate nel recente incontro che si è tenuto alla Casa del volontariato di piazza Oldrini –. Questo è un furto". Quello dei lavoratori e dei pendolari, costretti a pagare un abbonamento annuale del costo di 297 euro l’anno per sostare in città, è solamente uno degli aspetti che fanno infuriare i cittadini. Anche i residenti hanno di che protestare. Per ogni auto si dovrà versare un contributo di 27 euro per la prima auto e di 297 euro per la seconda auto intestata alla stessa patente.

Dopo due anni di sosta gratuita ovunque e di deregulation totale dei servizi dei parcheggi, l’amministrazione comunale ha deciso di usare la mano pesante, rivoluzionando l’intero sistema dei parcheggi e trasformando gli stalli della sosta in uno strumento per rimpinguare le casse comunale. Si prevede infatti che le strisce blu garantiranno fino a 900mila euro di introiti l’anno.

"Il nostro obiettivo è fermare l’invasione delle auto dei pendolari provenienti da fuori città che utilizzano la metropolitana nelle fermate cittadine per recarsi a Milano – ha spiegato l’assessore all’urbanistica Antonio Lamiranda, presente agli incontri insieme all’assessore al commercio Alessandra Aiosa –. Un fenomeno in aumento dopo l’introduzione a Milano dell’Area B e del biglietto unico sui mezzi pubblici". Dal primo aprile i posti auto a pagamento passeranno da circa mille a 5mila. Tuttavia, in precedenza i posti auto con servizio di sosta limitata erano circa 3.300 comprendendo i posteggi riservati ai residenti o a disco orario, oltre a quelli con strisce blu.

 

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