Milano, disabile scomparsa ritrovata dopo 12 ore

La ragazzina di 15 anni non è mai arrivata a scuola. Per lei si è mobilitato l’intero quartiere. Avvistata in metrò al Corvetto

Trecento metri, quattro minuti a piedi. Sono i numeri che separano la casa di Margherita, nome di fantasia, dalla sua scuola media a Quarto Oggiaro. Ma a scuola, ieri mattina, giorno d’esame, la ragazzina di 15 anni con disabilità intellettiva non è mai arrivata. Così sono scattate le ricerche. Il patema d’animo è durato 12 ore, fino a dopo le 20, quando l’adolescente è stata avvistata nel quartiere Corvetto, alla periferia sud-est. Dall’altra parte della città. Ancora da capire cosa l’abbia spinta a scappare e come abbia trascorso la giornata.

"Mia sorella è uscita di casa alle 8. Alle 8.15, l’istituto ha telefonato a casa per comunicare la sua assenza. Così mia madre si è precipitata lì. Stava per andare a fare una visita. Ha lasciato tutti i documenti sul tavolo e si è messa a correre, con il cuore in gola", spiega la sorella maggiore Amira di 26 anni. "Poi io, che stavo andando al lavoro, sono tornata indietro. Ho cercato mia sorella ovunque: nei parchi, a scuola, al centro commerciale". La famiglia ha denunciato la scomparsa della quindicenne alla stazione dei carabinieri di Musocco che si sono subito attivati per le ricerche; nel frattempo, la nota con la segnalazione è stata trasmessa a tutte le forze dell’ordine. E ieri sera le ricerche erano ancora in corso: della ragazzina, nessuna traccia fino alle 20. Quando è stata ritrovata al quartiere Corvetto. Secondo quanto emerso, è stata notata in metropolitana da una donna araba che l’ha riconosciuta dopo aver letto una segnalazione on line e aver visto una locandina con il suo viso. Non ha avuto dubbi confrontando il volto che aveva davanti con la foto visualizzata sullo smartphone, quindi ha chiamato i carabinieri. In piazzale Corvetto l’adolescente ha riabbracciato la sua famiglia ed è tornata a casa. "Ringraziamo tutti coloro che si sono dati da fare per noi", conclude Amira. Tanti abitanti del quartiere si sono infatti mobilitati per cercare Margherita: "Abbiamo tappezzato la zona di manifesti, segnalando la scomparsa e indicando il numero da contattare in caso di avvistamento. È una ragazzina molto amata", spiega Carla, una vicina di casa. I cartelli sono stati appesi lungo le strade di Quarto Oggiaro e pure nei quartieri confinanti.

Ma perché, la prima domanda che viene istintivo porsi, una ragazzina con disabilità andava a scuola non accompagnata? "Non è stata una scelta nostra: gli psicologi e gli educatori che seguono mia sorella avevano suggerito di mandarla a scuola da sola perché diventasse più autonoma dato che l’anno prossimo comincerà le scuole superiori. E non era il primo giorno: da due mesi mia sorella andava a scuola da sola. Per i primi 30 giorni, guardata a vista da mia madre che la seguiva da lontano". La sorella esclude anche che Margherita avesse timore degli esami da sostenere: "Non è un tipo ansioso. Non aveva manifestato nessuna preoccupazione". La famiglia vive a Quarto Oggiaro da più di 20 anni. I due genitori sono originari dell’Egitto e lavorano come operai. Hanno tre figli, tutti nati a Milano. "Persone perbene e benvolute – la conclusione dei vicini –. Siamo contenti di questo lieto fine".

 

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