Milano, esperimento in tribunale: ritratti in udienza come negli Usa

Il progetto è realizzato dall'artista e live painter Andrea Spinelli

Alcuni dei ritratti in udienza realizzati da Andrea Spinelli

Alcuni dei ritratti in udienza realizzati da Andrea Spinelli

Una sorta di reportage per chi non era presente. Questa è in sintesi la sperimentazione che ha preso il via in Corte d'Assise a Milano, dove per la prima volta all'interno di un tribunale italiano sono stati realizzati dei disegni in aula. Autore degli schizzi in udienza è Andrea Spinelli, artista e live painter che spesso ha colpito per le sue sperimentazioni e idee non convenzionali. L'idea è stata approvata dal presidente facente funzione del Tribunale, Fabio Roia, con la collaborazione del presidente della Corte d’Assise, Ilio Mannucci Pacini. Spinelli ha realizzato, nel corso dell’udienza, sei ritratti dal vivo utilizzano una tecnica  pittorica mista (inchiostro e acquerello su carta), creando un precedente assoluto nel processo penale italiano.

Lo scopo dei "ritratti in udienza" è presto detto: fornire ai mezzi di comunicazione delle immagini di udienze nelle quali per vari motivi - dalla privacy alla necessità di mettere i protagonisti delle vicende giudiziarie il più possibile a loro agio in aula - non possono essere presenti telecamere o macchine fotografiche. Non un semplice esercizio artistico, quindi, ma un vero servizio reso alla comunità.

Quello del tribunale di Milano è il primo esperimento di questo genere in Italia, ma il courtroom sketching - così si chiama in inglese - è molto diffuso negli Stati Uniti sin dalla metà del diciannovesimo secolo. Molto noto, in tempi decisamente più recenti, è stato l'utilizzo dei ritratti in udienza durante il "processo del secolo", ovvero quello che ha visto imputato O.J. Simpson.

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