Ristruttura la casa a sue spese: come ringraziamento, lo sfratto

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In mano Nassar Galal (nella foto) ha decine di fogli. C’è la fattura dei lavori effettuati in casa, per 28mila euro oltre i 6mila di Iva. C’è la lunga lista di tutte le opere, "perché sostanzialmente abbiamo rifatto tutto". C’è anche il contratto di locazione, firmato dalla moglie e dal proprietario dell’appartamento di via Solferino. Nonostante tutto pende uno sfratto esecutivo sulla testa di Nassar e della sua famiglia, con i tre figli minori di 6, 11 e 13 anni.

Per ottenere una proroga ieri mattina l’Unione Inquilini ha organizzato un picchetto. "Il proprietario aveva promesso di affittare l’alloggio a condizione che la famiglia lo ristrutturasse perché era in condizioni di non agibilità – racconta il sindacato –. Dopo averlo fatto a sue spese, aver firmato il contratto ed essersi trasferita, la famiglia ha scoperto che il proprietario aveva già ottenuto dal tribunale lo sfratto contro il precedente inquilino". Sfratto rimasto valido con tanto di causa parallela: l’intestatario dell’alloggio ha disconosciuto il contratto, dicendo di non averlo mai firmato e ora, a novembre, si terrà l’udienza e un perito dovrà pronunciarsi sull’autenticità della sigla.

"Abbiamo tutte le carte, qui nel condominio possono tutti testimoniare a nostro favore – dice Nassar, che lavora a Sesto ed è arrivato dall’Egitto 20 anni fa –. Abbiamo cambiato l’impianto elettrico, idraulico, messo i caloriferi. Prima c’era solo un filo che correva lungo il muro. Abbiamo rifatto il bagno, le camere. Qui non c’era nulla, ora è un appartamento vero e proprio". La tegola è caduta in pieno agosto. "Ho cercato un’altra sistemazione, ma in affitto c’è poca offerta e in quel periodo anche le agenzie erano chiuse. A questo punto, siamo disposti a uscire, a patto però di riavere indietro i soldi dell’investimento che abbiamo fatto per la ristrutturazione".

L’Unione Inquilini chiede aiuto al Comune per mediare con la proprietà o trovare una soluzione d’emergenza.

La.La.

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