Risse da Porta Genova a Garibaldi

Migration

La serie è iniziata all’alba di sabato a due passi dai Navigli e si è chiusa ventiquattro ore dopo nella zona delle discoteche all’ombra dello skyline di Porta Nuova. Weekend di movida turbolenta e zuffe per strada spesso innescate da uno sguardo sbagliato, da una parola di troppo o dall’eccesso di alcol. La prima rissa è andata in scena alle 6.10 di due giorni fa nel piazzale della stazione di Porta Genova. Lì si sono fronteggiati cinque nordafricani, che hanno attirato l’attenzione di una residente di via Valenza. La telefonata al 112 ha generato un intervento delle Volanti della polizia: in due sono riusciti a scappare, mentre gli altri tre (un libico di 23 anni e due algerini di 24 e 32 anni) sono stati bloccati e ammanettati dagli agenti per rissa aggravata; nessuno di loro ha riportato ferite degne di nota, se con qualche escoriazione su braccia e gambe.

Un altro violento corpo a corpo, raccontato ieri dal Giorno, ha avuto come ring improvvisato il campetto da basket di piazzale Selinunte, a San Siro. La discussione, scattata durante una partitella attorno alle 18.30 di sabato, è presto degenerata: a un certo punto, un nordafricano non ancora identificato ha tirato fuori un coltello e ha ferito tre egiziani di 29, 30 e 37 anni; il più grave, il trentenne Mohamed G., è stato ricoverato all’ospedale Niguarda per uno squarcio alla mano destra che potrebbe lasciargli un danno permanente.

I primi a intervenire sono stati gli uomini del commissariato Bonola, che erano già lì per monitorare la festa di quartiere organizzata da centri sociali e comitato anti-sfratti e che hanno sequestrato e consegnato ai colleghi della Scientifica il coltello dell’aggressione. Chiudiamo con quanto successo attorno alle 3 di ieri all’incrocio tra corso Garibaldi e via Marsala, vicino piazza XXV Aprile: ragazzi e ragazze che si colpiscono a ripetizione con calci e pugni davanti a una pizzeria da asporto, come immortalato da un video amatoriale rilanciato dal gruppo Telegram "Milanobelladadio", tra urla di "Basta, basta" e residenti affacciati a finestre e balconi. Per fortuna, i litiganti non hanno dovuto ricorrere alle cure mediche.

N.P.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro