"Ripartiamo...con prudenza La gente vuole ballare"

Dj Albertino: la pandemia ha fatto una scrematura, non ci si improvvisa. I migliori alla console? Noi cinquantenni. Chi lo avrebbe mai detto

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di Cristiana Mariani

"Dove si balla, fottitene e balla" cantava Dargen D’Amico dal palco del Festival di Sanremo la scorsa settimana. Solo pochi giorni dopo, si torna a ballare davvero. Le discoteche hanno riaperto porte e piste da ballo, seppur con una capienza al 50%, l’obbligo per i clienti di esibire il Super green pass e di indossare la mascherina ovunque tranne che per consumare bevande, cibo e per ballare.

Dj Albertino, siamo pronti a ripartire?

"In realtà saremo pronti davvero probabilmente soltanto per la primavera o l’estate. Per ricominciare con le discoteche al chiuso invece siamo semi-pronti. È innegabile che la discoteca sia il luogo dell’aggregazione, il luogo nel quale si sta vicini. Non credo che la gente riesca a rispettare queste prescrizioni. Sono un po’ scettico sul buonsenso e sulla disciplina. Va però sottolineato che il settore delle discoteche e dei locali da ballo ha sofferto molto in questo periodo e qualcosa andava fatto".

Quello delle discoteche è un settore che durante gli ultimi due anni è stato bistrattato. Come si augura possa essere la ripresa?

"Le discoteche non sono state molto considerate dalle istituzioni e questo dimostra che non sono state sempre ben rappresentate. Mi auguro che questa pandemia, con tutto il rispetto per chi non ce l’ha fatta, possa aver fatto una scrematura e che si possa riprendere un po’ meglio di prima, con maggiore professionalità. È capitato in passato che qualcuno dicesse “faccio tante cose e apro anche una discoteca“, ma per gestire un locale occorre grande professionalità. Non ci si improvvisa".

Se lei fosse stato un dj agli esordi avrebbe sentito il peso di questi due anni di stop per la diffusione del coronavirus?

"In realtà dal punto di vista professionale per una persona della mia età aver perso due anni rappresenta un danno maggiore. Un giovane ha tutto il tempo per fare carriera, noi a 50-55 anni ne abbiamo meno. Certo, non lavorando nei locali negli ultimi due anni, ho scoperto l’esistenza del week-end (ride, ndr)...".

Eppure il 19 febbraio tornerà a far ballare migliaia di persone dal vivo insieme a colossi come Molella, Fargetta e Prezioso.

"Proporremo il format del Deejay Time come facevamo prima della pandemia. In passato il nostro era un lavoro “a tempo“, che aveva una durata di alcuni anni. Oggi invece ci sono tanti deejay giovani molto bravi, ma fra i migliori nel mondo ci siamo noi cinquantenni. Siamo ancora qua. Chi lo avrebbe detto?".

Come si aspetta il pubblico alla ripresa delle serate?

"In Italia non abbiamo ancora un riscontro, ma in Europa moltissimi eventi e festival sono già sold out. Questo perché la gente ha ancora più voglia di divertirsi, di fare festa".

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