Rincari, ritardi: l’ennesimo autunno “caldo“

Gabriele

Moroni

Quando il pendolare è finalmente in vacanza, non pensa ai gravi ritardi e alle ripetute cancellazioni di convogli che hanno funestato le sue giornate durante tutta l’estate, al Passante ferroviario scandalosamente chiuso, alle oltre 26.000 firme raccolte per chiedere al presidente Fontana e all’assessore Terzi un servizio ferroviario degno della Lombardia e non di uno stato del Terzo mondo, senza i consueti tentativi politici di utilizzare la pandemia o il caldo per giustificare un servizio al limite del penoso. Non lo turbano gli annunciati rincari dei prezzi degli abbonamenti, che tanto stridono con le misure intraprese in altri Paesi europei per incentivare il trasporto pubblico (in Spagna abbonamenti gratis per tre mesi, al costo di 9 euro in Germania), né tanto meno l’annunciato rinnovo per altri dieci anni del contratto di servizio per il trasporto pubblico lombardo, a un costo annuale che dovrebbe garantirci di raggiungere la stazione spaziale Iss in orbita intorno alla terra. Purtroppo per il nostro pendolare le vacanze sono terminate e si torna a fare i conti con la realtà fatta di bonus di pochi euro erogati ogni mese come ristori (questa parola comincia a stare sui nervi) per compensare viaggi dai tempi infiniti per tratte di poche decine di km, locomotori guasti e clamorosi ritardi causati da gelicidio, nebbia eo avverse condizioni atmosferiche. Insomma, la solita vita grama del pendolare.Simona Vercesi, Stradella

Diceva Gandhi: "L’adattamento non è camaleontismo, ma indica la capacità di resistere e di assimilare". La frase del Mahatma ben si adatta al pendolare che resiste a tutto e tutto assimila. Resistere, assimilare. Sarà sempre così?

gabrielemoroni51@gmail.com

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