Rimborsi per il maltempo, sindaci lombardi in rivolta

"Moduli cambiati all’ultimo e solo 4 giorni per inviare le richieste di risarcimento"

Tromba d'aria

Tromba d'aria

Milano, 8 dicembre 2018 - Il più arrabbiato di tutti è Andrea Beretta, sindaco di Vaprio d’Adda. Paolo Micheli, primo cittadino di Segrate, non vuole pensare ci sia stata malafede e preferisce limitarsi alla «mancanza di buon senso». Con loro e nella loro situazione ci sono altri 5 sindaci lombardi, per l’esattezza quelli di Rho, Sesto San Giovanni e Cassano d’Adda per la Città Metropolitana di Milano e quelli di Maleo e Camairago per la provincia di Lodi. Si tratta dei sindaci dei Comuni dove l’ondata di maltempo verificatasi ad ottobre ha causato i danni maggiori. Ed è da qui che bisogna partire. L’8 novembre il Governo ha riconosciuto la necessità di risarcire i Comuni, sul versante del patrimonio pubblico, e i residenti, quanto al patrimonio privato, dei danni provocati da quelli che negli atti sono definiti «eccezionali eventi meteorologici che hanno interessato la Lombardia». L’ordinanza del capo dipartimento della Protezione civile risale al 15 novembre.

Da quel giorno la Regione ha messo disposizione dei Comuni i moduli per ottenere i rimborsi. E i Comuni, a loro volta, hanno fatto in modo che i propri residenti abbiano potuto averli e compilarli. Tutto pacifico, quindi? Non proprio. Il 5 dicembre, tre giorni fa, la Regione ha inviato alle sette amministrazioni già citate una comunicazione con la quale avvisa che sono cambiati i moduli che i cittadini devono compilare per chiedere i risarcimenti per i danni patiti. E i nuovi moduli sono allegati alla comunicazione. Peccato che la scadenza entro la quale la Regione vuole riaverli indietro, la scadenza per presentare domanda, è fissata a mercoledì 12 dicembre. Tutto da fare in soli 7 giorni. Da qui la rabbia e lo stupore dei sindaci. «Molti concittadini lavorano a Milano – fanno notare Beretta e Micheli –, questo significa che anche loro osservano le festività di Sant’Ambrogio. In più c’è di mezzo la domenica, quindi in sostanza: abbiamo neanche 5 giorni per far sapere ai cittadini che i moduli precedentemente compilati non vanno bene, che devono compilarne e firmarne altri e che devono rimandarceli entro mercoledì in modo si possa girarli alla Regione: assurdo».

«Non possiamo tener buono quanto comunicato nei vecchi moduli – precisa Beretta – perché i nuovi devono comunque essere firmati dai cittadini. Ora abbiamo messo avvisi sulla pagina Internet e Facebook nonché sulla app del Comune e stiamo mandando in giro il messo comunale, porta a porta. Stiamo inseguendo i cittadini. Chiedo alla Regione di darci più tempo». Analoga la richiesta di Micheli: «Qui a Segrate abbiamo avuto una tromba d’aria e i danni sono stati ingenti, non si possono concedere così pochi giorni per chiedere i rimborsi: non voglio pensare sia stato fatto apposta per ostacolare le richieste di risarcimenti, ma di sicuro in questo modo di procedere non c’è buon senso».

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro