La Lombardia dice no ai rifiuti di altre regioni

Il Consiglio regionale vota all’unanimità per cambiare le norme

Manifestazione contro la plastica

Manifestazione contro la plastica

Milano, 5 dicembre 2018 - Il Consiglio regionale si schiera compatto contro lo smaltimento nei termovalorizzatori lombardi dei rifiuti di altre regioni. Con 70 voti favorevoli su 70 votanti l’aula del Pirellone ieri ha approvato la mozione presentata da Viviana Beccalossi, consigliera del gruppo misto ed ex assessore in quota Fratelli d’Italia, e firmata dal gruppo della Lega, con la quale si impegna la Giunta presieduta da Attilio Fontana «ad attivare un’interlocuzione con il Governo per giungere al progressivo disimpegno della Lombardia in tema di trattamento nei propri impianti dei rifiuti provenienti da altre Regioni italiane».

Una richiesta che nel corso del dibattito d’aula è stata meglio circostanziata attraverso l’accoglimento, in particolare, di tre emendamenti: due presentati dall’assessore regionale all’Ambiente, Raffaele Cattaneo, e uno da Carmela Rozza, consigliera del Pd. Quest’ultima ha chiesto e ottenuto che il veto lombardo sui rifiuti prodotti da altre Regioni scatti soltanto nel caso in cui tali Regioni non mettano in campo entro giugno 2019 azioni concrete «per raggiungere la piena autonomia nello smaltimento». Cattaneo ha invece ricordato che le norme nazionali attualmente non consentono alla Lombardia di opporsi al trattamento di rifiuti prodotti altrove, quindi il testo finale della mozione approvata dal Pirellone precisa che il confronto col Governo deve mirare innanzitutto «al superamento dell’articolo 35 del decreto Sblocca Italia» (il decrreto che, per l’appunto, limita la discrezionalità delle Regioni) e, in seconda battuta, a far sì che «tutte le Regioni italiane raggiungano l’autosufficienza per la gestione dell’intera filiera dei rifiuti attraverso la realizzazione, in tempi certi, degli adeguati impianti». Come detto, hanno votato a favore tutti i partiti, eccezion fatta per Elisabetta Strada, consigliera dei Lombardi Civici Europeisti che non ha partecipato al voto.

Scenario non scontato, quello creatosi in aula. Non scontato che i Cinque Stelle lombardi votassero a favore nonostante la mozione non escluda, anzi incoraggi, la realizzazione di nuovi impianti e termovalizzatori in altre regioni, prospettiva che i pentastellati romani non sembrano sposare. Non scontato che il Pd lombardo votasse per superare un articolo dello Sblocca Italia, un decreto partorito proprio da un Governo a guida Pd, quello di Matteo Renzi. Non scontato che i leghista lombardi passassero la questioe (bollente) al Governo del quale la Lega è uno dei due azionisti. «La Regione – spiega Cattaneo – si è opposta fin dall’inizio all’articolo 35 del decreto Sblocca Italia, ritenendo che le previsioni introdotte avessero gravi ricadute sulla pianificazione regionale e sulla gestione regionale dello smaltimento dei rifiuti, proponendone anche l’impugnativa davanti la Corte Costituzionale, che ha poi respinto il ricorso. Riteniamo che tutte le Regioni debbano raggiungere l’autosufficienza in fatto di gestione dei rifiuti». Quanto ai pentastellati, è Massimo De Rosa a spiegare: «Prevedere nuovi inceneritori è antistorico e miope – conferma il consigliere pentastellato , il recupero, il riuso e il riciclo sono l’unica strada da percorrere. Ma il M5S si è opposto fin dal primo minuto allo Sblocca Italia, legge demenziale che ha permesso ai rifiuti di viaggiare in tutta Italia». In Lombardia sono attivi 13 termovalorizzatori che smaltiscono 2,2 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno, 413mila delle quali provenienti da altre regioni, soprattutto del Meridione.

 

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