Milano, spazzatura domestica buttata nei cestini: caccia ai furbetti

Viaggio con gli “007” dell’Amsa che ispezionano tutti i giorni i 23mila contenitori nelle vie cittadine

Cestino

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Milano, 4 marzo 2019 - A caccia, con una squadra speciale di Amsa, di “furbetti” dei cestini. Di coloro, cioè, che hanno la cattiva abitudine di gettare la spazzatura domestica e persino le apparecchiature elettroniche nei contenitori stradali. Un fenomeno, quello dei “conferimenti impropri”, che a Milano, leader nella raccolta differenziata, è causato dal comportamento di una sparuta minoranza di cittadini, il 5%. Capace però di procurare sia un danno economico – circa mezzo milione di euro nel 2018 - che di decoro urbano, perché se i cestini sono ricolmi l’immondizia finisce per terra. La società del gruppo A2A contrasta il problema in tanti modi. In primis coi suoi agenti accertatori (in totale 24) che ogni giorno perlustrano le vie milanesi per far scattare le sanzioni, la cui riscossione spetta al Comune (da 50 euro a 450 euro per i casi più gravi, come l’abbandono di materiale edile in strada). Il loro lavoro è duro per tanti motivi: si opera su turni dalle 5 del mattino alla 1.30 di notte.

E i cestini a Milano sono ben 23mila. Dal dipartimento di via Zama, siamo saliti sull’auto di uno degli agenti più esperti, Giovanni Gartolini durante una mattinata di controlli, fra via Piranesi, zona elegante in porta Vittoria, e viale Molise, sede di tante case popolari. Gli incivili bersagliano entrambe le zone. «Il fenomeno è trasversale», conferma l’agente di Amsa. Tra i suoi compiti esaminare il contenuto dei sacchetti svuotandoli sul cassone del motocarro: un’operazione che mette a dura prova lo stomaco ma necessaria perché, nel miscuglio maleodorante e indifferenziato di umido, plastica e vetro, ci possono essere indizi per risalire all’identità del trasgressore. «Attraverso la corrispondenza su carta. Il nostro lavoro era più facile nel passato quando non esistevano le email. Coi bar o gli uffici, attraverso scontrini o documenti, siamo un po’ più agevolati», spiega il nostro “007”.

La fortuna non ci assiste: non troviamo neanche una lettera. L’anno scorso a Milano sono state elevate 83 sanzioni per conferimento di immondizia domestica nei cestini stradali, a fronte di migliaia di controlli che partono spesso da segnalazioni degli operatori o di cittadini. A Milano nel 2018 il tasso di vuotature medie di ogni cestino è stato di 11,2 volte a settimana, più di una volta al giorno (10,5 nel 2017). Ma scopriamo che in via Piranesi, zona di pregio, i cestini (in primavera saranno intelligenti) si svuotano una volta al giorno. In viale Molise l’operazione viene ripetuta 3 volte nelle 24 ore. Non sempre basta. Qui, all’angolo con via Caposile, abbiamo trovato un cestino, ripulito alle 5.30, già pieno alle 10 del mattino. Al suo fianco un vecchio televisore da 32 pollici con lo schermo in frantumi. «Quelle schegge sono un pericolo per i pedoni», dice preoccupato un capo area di Amsa, Alex Made, che allerta subito un operatore: in pochi minuti ci raggiunge, liberando la strada dallo scarico abusivo. La battaglia contro l’inciviltà è quotidiana.

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