Rider, c'è l'ingaggio nel mirino: raccolte le testimonianze dei fattorini

Gli investigatori della Procura sono al lavoro per ricostruire sia le irregolarità giuridiche, sia quelle sanitarie della fase post pandemia

Rider Uber

Rider Uber

Milano, 1 giugno 2020 -  Sono mille i rider sentiti fino ad ora. Durante il fine settimana i carabinieri del Comando tutela lavoro e hanno ascoltato i racconti di oltre mille ciclofattorini operanti per le principali "piattaforme virtuali" del "food delivery", al fine di acquisire informazioni utili alle indagini in corso, delegate all’unità specializzata dell’Arma dalla Procura della Repubblica di Milano, sulla gestione del rapporto di lavoro da parte delle citate "piattaforme". Le attività dei carabinieri si sono svolte su strada e contestualmente in tutte le province ed hanno consentito di "fotografare", attraverso la voce dei lavoratori e delle condizioni reali constatate sul territorio, le modalità di svolgimento del servizio e le forme di tutela loro garantite, sia sotto il profilo della sicurezza che sanitario.

Gran parte del lavoro, tuttavia, si è concentrato proprio a Milano, perché è qui che la maggior parte delle società hanno la loro sede legale e operativa. Le attivitàh dei carabinieri si sono svolte su strada ascoltando "la voce dei lavoratori", e le loro reali condizioni. Si tratta infatti di comprendere se siano inquadrati come autonomi o "parasubordinati": ai rider, infatti, è stato chiesto come sono stati ingaggiati dalle piattaforme, come hanno fatto ad iscriversi, e come turni e assegnazioni vengono gestiti dalle app.

In questo momento, inoltre, uno dei mandati è quello di verificare se i fattorini abbiano i dispositivi di protezione individuale necessari nella fase post pandemia Covid. C’è infatti da accertare se sia il datore di lavoro a dover fornire mascherine e guanti o se sia il singolo corriere a doverseli procurare, a seconda del contratto stipulato; allo stesso modo bisognerà vedere chi ha la responsabilita’ della manutenzione dei mezzi con cui viaggiano, per la maggior parte biciclette, e quella della salute in caso si ammalino. Una volta verbalizzate le audizioni, i militari specializzati procederanno alla verifica delle informazioni raccolte.

Tutte le indagini veranno accentrate dalla Procura di Milano che ha commissariato Uber Italia per caporalato e altri illeciti sotto vari profili. Tra gli indagati figurano, oltre ai responsabili delle società di intermediazione (Giuseppe e Leonardo Moltini e Danilo Donnini), dipendenti e manager di Uber Italy (Marco Vita, Gloria Bresciani, Francesco Rodondi, Roberto Galli). I giudici hanno nominato un amministratore giudiziario che gestirà ora Uber Italy e hanno fissato al 22 ottobre un’udienza per la discussione.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro