Rider a rischio Covid, Milano indaga

La relazione dei carabinieri alla Procura: in regola solo Just Eat. Gli altri scaricano sui fattorini "autonomi"

Uno dei tantissimi fattorini che operano sulle strade di Milano

Uno dei tantissimi fattorini che operano sulle strade di Milano

Milano, 6 maggio 2020 - Promossa? Solo Just Eat. Ma Deliveroo e Glovo quasi insufficienti e Uber Eats assente ingiustificata. In un’immaginaria pagella sulla sicurezza nella consegna a domicilio dei cibi ai tempi del virus, la valutazione complessiva della classe lascia molto a desiderare. I giudizi severi sono espressi in una relazione che i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro hanno consegnato al pool della Procura che da mesi indaga sul fenomeno dei rider e delle loro condizioni di lavoro. Stando agli investigatori, alcune società di “delivery“ tra le più note, come Deliveroo e Glovo, avrebbero proprio omesso di valutare il rischio biologico da Covid per i rider nelle prime fasi dell’emergenza, limitandosi a consegne sporadiche di mascherine.

I militari non hanno poi nemmeno potuto richiedere documenti a Uber Eats Italy, perché il suo rappresentante legale è risultato irreperibile nella sede dichiarata, quasi fantasma. Unica sufficienza piena per Just Eat, che per lo meno si è posta il problema della sicurezza dei rider e in qualche modo l’ha affrontato con una certa convinzione. Nell’ambito dell’ampia indagine in corso sul fenomeno dei fattorini per le consegne di cibo a domicilio, coordinata dal dipartimento “ambiente, salute e lavoroo“ guidato dall’aggiunto Tiziana Siciliano e condotta anche dalla squadra di polizia giudiziaria assieme a Polizia locale, Ats e ispettorato del lavoro, i carabinieri da fine marzo in poi, data l’emergenza sanitaria, hanno chiesto alle società di delivery una serie di documenti visto che le loro attività rientravano tra quelle essenziali sulla base dei decreti governativi.

Le società avrebbero dovuto esibire il loro “Documento valutazione rischi“ (Dvr) con gli inevitabili adeguamenti al nuovo pericolo biologico e documentare le forniture dei dispositivi di protezione necessari a fronteggiare il contagio per tutto il personale: non solo quello dipendente ma anche quello impiegato nella consegna del cibo, ossia i rider. Dall’indagine del Nucleo ispettivo è emerso invece che in sostanza solo Just Eat aveva provveduto all’aggiornamento dei rischi ricomprendendo anche i rider e inviando loro kit con mascherine e guanti (che si spera siano andati alle persone giuste). Deliveroo e Glovo invece non avrebbero adeguato il “Dvr“ per il Covid, omettendo la relativa valutazione ed analisi sull’esposizione al rischio per tutti i lavoratori, rider compresi. Anche se Deliveroo, stando sempre alla relazione dei militari, ha dato conto delle consegne di una certa quantità di mascherine e di un “protocollo” per il rimborso sull’acquisto delle stesse da parte dei fattorini insieme a una campagna informativa per la distribuzione dei dispositivi di protezione. Di consegne di mascherine effettuate ha riferito anche la Foodinho srl (società interamente riconducibile a Glovo, secondo l’indagine). Ma sempre partendo dal presupposto (bocciato dalla Procura) che i rider come lavoratori autonomi avrebbero dovuto pensarci da soli e a proprie spese.  

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