Ricordi, mille fotografie da ammirare

Prosegue la digitalizzazione dell’Archivio storico della famosa casa editrice che fu di Verdi e Puccini

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Umberto Giordano in vacanza sull’isola di Ponza con la famiglia. Un inedito Giuseppe Verdi con gli occhiali. Giacomo Puccini turista in Egitto. Sono migliaia i ricordi virati ocra riportati a nuova vita dalla digitalizzazione dell’Archivio Storico Ricordi. Un patrimonio iconografico custodito nei caveau di Brera, dove ha sede la più importante raccolta musicale privata al mondo, che grazie all’elettronica si sta aprendo alla libera fruizione online di addetti a lavori e appassionati. Se n’è parlato ieri mattina nella Sala Lettura della Biblioteca Nazionale Braidense ricordando come, prima dell’invenzione del telefono, le aziende concludessero la stragrande maggioranza delle transazioni per iscritto e come Casa Ricordi abbia scrupolosamente conservato gran parte della propria corrispondenza con compositori, librettisti, cantanti, direttori, impresari o semplici clienti dando vita così ad un patrimonio culturale unico e di primaria importanza. Di gran peso la sezione iconografica, grazie agli scatti realizzati da oltre 900 studi fotografici per portare al grande pubblico opere, autori ed interpreti legati a Casa Ricordi. Immagini intese al tempo dall’editoria non solo come oggetto artistico, ma formidabile strumento per veicolare contenuti. “Il processo di digitalizzazione dell’Archivio è iniziato nel 2016 con oltre 13mila documenti iconografici pubblicati online e proseguito nel 2018 con il fondo epistolare di 31mila lettere e nel 2021 con i 5.700 periodici musicali” spiega Pierluigi Ledda dell’Archivio Storico Ricordi.

"Ora l’Archivio fa un ulteriore passo avanti con il libero accesso alla consultazione di 1.000 fotografie". Scatti che fanno parte del più ampio piano di valorizzazione dell’Archivio promosso dal gruppo tedesco Bertelsmann, proprietario della collezione, mirato alla completa digitalizzazione del patrimonio. "Nella storia dell’azienda la svolta si deve ad una figura molto attenta all’innovazione tecnologica quale Giulio Ricordi, che nel 1902 cambiò volto alla Gazzetta Musicale di Milano, storico settimanale fondato dal nonno Giovanni sessant’anni prima", racconta Maria Pia Ferraris dell’Archivio Storico Ricordi. Circa 6.000 gli scatti alla cui digitalizzazione l’Archivio lavora col supporto tecnico-scientifico di Camera - Centro Italiano per la Fotografia di Torino.

Andrea Spinelli

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