Nodo Navigli, l'idea di Biscardini: "Fondi europei per riaprirli"

L'ex consigliere comunale a Sala: "La Ue è pronta a finanziare progetti ambientali con il Recovery Fund, Milano si muova"

Riapertura dei Navigli

Riapertura dei Navigli

Milano, 21 settembre 2020 -   Utilizzare i fondi europei del Recovery Fund per realizzare il progetto di riapertura dei Navigli. L’idea è di Roberto Biscardini, l’ex consigliere comunale che presiede l’associazione Riaprire i Navigli. Biscardini torna in pressing sul sindaco Giuseppe Sala, prima favorevolissimo a riscoperchiare le vie d’acqua cittadine, poi molto più prudente a causa dei costi alti dell’operazione (500 milioni di euro).

Il numero uno dell’associazione Riaprire i Navigli è convinto che la pioggia di miliardi di euro in arrivo in Italia, 209 l’ultima cifra ufficiale, potrebbe aiutare a sbloccare il progetto delle vie d’acqua milanesi: "La Commissione europea ha stabilito che il 37% del Recovery Fund sarà speso per gli obiettivi del Green deal (cioè su progetti per migliorare l’ambiente, ndr ). La dichiarazione della presidente della Commissione europea Von der Leyen sull’utilizzo del Recovery Fund conforta le nostre idee e le nostre iniziative a favore di un grande progetto ambientale per Milano nel quale sia previsto il progetto della riapertura dei Navigli e della riqualificazione di quelli lombardi".

Biscardini , naturalmente, si riferisce in primis al progetto in due fasi già preparato dal Comune, in collaborazione con il Politecnico e con Mm. Servono 150 milioni di euro per scoperchiare i primi cinque tratti delle vie d’acqua (2,2 chilometri): via Melchiorre Gioia, Conca dell’Incoronata, via Francesco Sforza, Piazza Vetra-via Molino delle Armi e Conca di Viarenna. Per riaprire tutti i 7,7 km di Navigli navigabili, invece, occorrono 500 milioni di euro, come accennato sopra. Nel febbraio del 2019 Sala aveva aperto un’interlocuzione con l’allora commissaria europea ai Trasporti Violeta Bulc proprio per ottenere i fondi dalla Ue, ma gli era stato risposto che non ci sarebbero stati soldi a disposizione per progetti del genere almeno fino al 2021. Un anno e mezzo dopo, però, la situazione è completamente cambiata, l’emergenza coronavirus ha colpito l’Italia e la Commissione europea ha promesso 209 miliardi di euro al Governo Conte per affrontare la crisi e rilanciare lo sviluppo del Paese.

Secondo Biscardini si tratta di una grande opportunità per trasformare il sogno Navigli in realtà: "Aspettiamo che il Comune faccia sentire la sua voce. Avanti di questo passo il rischio è che Milano perda il treno e il grande progetto di riapertura dei Navigli possa allontanarsi ancora di più". Il Governo è in cerca di progetti da proporre all’Unione europea, quello dei Navigli è pronto, o quasi. Un elemento da non sottovalutare. Il nodo, però, resta tutto politico. Alle elezioni comunali mancano meno di nove mesi e il sindaco dovrà decidere se il progetto Navigli può tornare tra le priorità di fine mandato o dovrà essere rimandato ai prossimi cinque anni. Una scelta che potrebbe tornare d’attualità durante gli incontri sul futuro di Milano che Sala intende organizzare a ottobre in Triennale, prima di decidere se ricandidarsi o no per la sfida di Palazzo Marino in programma nel 2021.

I tempi della politica e quelli dei fondi europei, però, potrebbero non coincidere. Per questo Biscardini chiede al sindaco di accelerare: "Aspettiamo che Milano si muova per proporsi come capofila di un progetto strutturale per la città. La questione ambientale e di paesaggio è troppo seria per essere affrontata con piccoli interventi di carattere dimostrativo".

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