Restyling della Loggia. Sala: "Sia spazio di confronto"

Il sindaco auspica diventi un luogo di visite per le scuole. Cenati si appella ai milanesi: "Rispettiamolo, rappresenta la Resistenza"

Il sindaco Sala all’inaugurazione del restyling della Loggia dei Mercanti

Il sindaco Sala all’inaugurazione del restyling della Loggia dei Mercanti

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Milano - Venti sedute in «beola» della Val D’Ossola, di varie dimensioni, di fronte a due stele commemorative in vetro che riportano citazioni di Primo Levi e Vittorio Foa. Finalmente, dopo undici anni, è arrivato a compimento il progetto di riqualificazione della Loggia dei mercanti, un angolo della Milano medievale che è un gioiello da preservare, un luogo di memoria della Resistenza da coltivare. Ieri il sindaco Giuseppe Sala l’ha inaugurata, alla presenza del presidente dell’Anpi Milano, Roberto Cenati, e dell’architetto Antonio Boeri, nipote di Cini Boeri, designer, architetta e partigiana che aveva donato il progetto all’Anpi che a sua volta l’ha donato (accollandosi i costi di realizzazione, pari a 50 mila euro) al Comune.

Il progetto originario era molto più completo e prevedeva la chiusura con pannelli di una parte della Loggia ma è sempre stato ostacolato dalla Soprintendenza. Sino a quando non si è poi optato per un intervento più light. Nel 2014 l’Anpi collocò un primo pannello autoportante, realizzato da Cini Boeri, con la scritta “Milano per la Resistenza” e riproduzione della famosa epigrafe di Piero Calamandrei. "Il mio predecessore, il sindaco Antonio Greppi, si è speso per fare della Loggia un luogo simbolico della Resistenza - ha detto il sindaco Sala - . Voglio esprimere un auspicio che vuole essere un invito: vorrei che tutti insieme lavorassimo perché possa essere sempre un punto di visita da parte delle scuole. Questo luogo nel cuore dei milanesi non deve essere solo simbolo ma anche spazio di incontro, di cultura, di approfondimento e di politica".

E il presidente Cenati ha lanciato un appello ai milanesi affinchè "rispettino questo luogo", chiedendo poi all’amministrazione il potenziamento dell’illuminazione e del sistema di videosorveglianza. Nel 1953 il Comune di Milano su proposta del Comitato Onoranze Caduti per la Libertà, pose sotto la Loggia diciannove lastre di bronzo sulle quali erano incisi i nomi dei Combattenti per la Libertà, dei deportati politici, dei militari italiani, dei lavoratori arrestati per aver partecipato agli scioperi del marzo 1944, degli ebrei milanesi tradotti nei lager nazisti dai quali non fecero più ritorno. Oggi, è l’invito di Anpi, rileggiamo le frasi di Primo Levi e Vittorio Foa.

La prima recita: "Occorre essere diffidenti con chi cerca di convincerci con strumenti diversi dalla ragione, ossia con i capi carismatici: dobbiamo essere cauti nel delegare ad altri il nostro giudizio e la nostra volontà. È meglio rinunciare alle verità rivelate, anche se ci esaltano per la loro semplicità...).È L’altra: "Oggi per me si è antifascisti quando si rispetta l’Altro, quando non si pretende di distruggerlo e nemmeno di assimilarlo, cioè di ridurre il suo pensiero, la sua identità, al nostro pensiero, alla nostra identità. Antifascismo è, per me, l’ansia di intervenire contro l’ingiustizia, piccola o grande che sia, di intervenire contro ogni minaccia alla libertà".

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