Milano, la rivincita di Giampiero Romanò: il restauratore di Cattelan diventa artista

Romanò, da braccio operativo del genio milionario ad art-designer

Giampiero Romanò

Giampiero Romanò

Milano, 22 luglio 2019 - «Questa volta ti sei superato, sei un vero artista», se a dirvelo è Maurizio Cattelan, è normale montarsi la testa, ma da lì a creare una linea di art-design in proprio, be’, a quello poteva arrivare solo Giampiero Romanò. Da otto anni i pezzi di arredo che escono dalla sua bottega «Creazioni d’Interni» vengono esposti in gallerie di tutto il mondo, entrano nelle collezioni più prestigiose, alcuni suoi prototipi sono diventati pezzi di design in serie targati Seletti. Romanò non è uscito da nessuna Accademia di Belle Arti e per i cataloghi, le riviste patinate e il mondo del design fino ad ora non era nessuno, al massimo un restauratore. Eppure sua è la mano e la sapiente tecnica dietro i pezzi d’arredo Toilet Paper, il brand di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari nato nel 2010 che spazia dalla fotografia al design. Tavoli, paraventi e specchi con le grafiche Toilet, serpenti colorati che si arrampicano sui mobili, sedute con mani che spuntano da ogni dove. Senza di lui sarebbero state solo belle idee.

Tutto nasce per caso: Ferrari vede il negozio di Romanò, entra, si incuriosisce, pensa che quel folle restauratore può essere utile al progetto che ha appena messo in piedi con l’artista padovano. «Creazioni d’Interni» è al civico 16 di via Rosolino Pilo, forse un luogo ancora più cattelaniano di piazza Borsa, tra botteghe di gessi, negozi di scultori, antiquari e ristoranti dove il kitsch è un imperativo estetico. Lo ha aperto 22 anni fa Romanò stesso, dopo aver imparato il mestiere come falegname alle dipendenze del padre. Con il tempo arrivano anche le collaborazioni prestigiose, come quella con Ponte casa d’aste, per cui inizia a fare expertise e consulenze.

All’inizio Ferrari usa il negozio come location per le fotografie, inizia a chiedere a Romanò di procurargli alcuni oggetti per le immagini Toilet, come pendoli o specchi. Poi gli chiede di costruire dei bicchieri. È l’inizio di un collaborazione che continua tutt’oggi. Romanò comincia a sperimentare con i due artisti, studia nuove tecniche, propone le sue idee.

Quest'anno la svolta. Incoraggiato da quel «sei un artista» detto da chi se ne intende davvero, Romanò ha deciso di prendersi la sua rivincita. E ha creato «Antichità 3000», la sua personale linea di art-design, per ora soprattutto specchi: spezzati, seghettati, a scale, forati. Specchi cattelaniani ma tutti frutto della sua creatività. I collezionisti interessati sono moltissimi: «Una cliente cinese ne ha già acquistati decine». La collaborazione con Toilet continua, quella con Ponte anche. Ma ora Romanò si dedica soprattutto ad «Antichità 3000»: è il suo personale dito medio contro chi fino ad ora lo aveva considerato solo un restauratore.

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